Il fatto
Per tornare a fare tuffi e prendere il sole all’Isola dei Bagni di Marina Nova serve un miracolo e se questo avverrà in ogni caso la struttura balneare non aprirà (per questo è necessario un miracolo) prima dell’estate 2015 a meno che non servono pesanti lavori di ristrutturazione per cui se ne parla non prima del 2016. Non è per nulla semplice e nemmeno leggera la situazione del comprensorio turistico di proprietà della società Itmar sottoposta a pignoramento dal Tribunale di Gorizia, il dissesto finanziario sale a circa un paio di milioni di euro, a essere coinvolto non è soltanto la Bcc di Staranzano (che vanta crediti sotto il milione) ma anche un secondo istituto bancario.
L’asta è stata fissata
C’è ora però una novità importante: sta per essere fissata un’asta per la vendita dell’intera struttura che sarà bandita a ottobre per un valore che supera i 5 milioni di euro. A confermare la notizia è la stessa Bcc di Staranzano attraverso il direttore Virgilio De Marchi che spiega: “Ci dispiace moltissimo della vicenda, non volevamo certo fare un dispetto a Monfalcone chiudendo la struttura, a decidere, vista la grave e complessa situazione è stato il Tribunale su richiesta del professionista delegato alla custodia. Purtroppo le procedure sono molto lunghe e nessuno è in grado di conoscere i tempi delle varie fasi”.
La mancanza di speranze che l’Isola riapra
Una vicenda, quella dell’Isola dei bagni a Marina Nova, che si trascina dal 2012, che ha visto intervenire Tribunale che sta conducendo un’esecuzione immobiliare (promossa dalla Bcc che era esposta assieme a un altro istituto) che avrà come accade in questi casi tempi ancora molto lunghi e assolutamente imprevedibili: sono state fatte molte udienze in Tribunale, una ce ne sarà anche nei prossimi giorni. Stando ai fatti, però, nonostante il bando di gara che sarà avviato a fine ottobre, i Monfalconesi rischiano di dover attendere anni ancora per tornare a mettere piede in quella che era la spiaggia della città, molto frequentata dagli anziani che la frequentavano andando a leggere il giornale sotto l’ombra degli alberi e ai bambini che si divertivano nella spiaggia e in mare. Nessuna speranza neppure che possa aprire a breve il bar-ristorante. L’area non è accessibile da quando il cancello è stato sprangato. E da ciò che si è potuto capire l’attuale custode nominato dal giudice, l’avvocato Alessandro Deboni di Gorizia, ha chiesto, per evitare rischi e responsabilità, che l’area venga ancor più custodia e ne venga impedito l’accesso per evitare che ignoti entrino nella zona rischiando di fare atti di vandalismo o di farsi male.