Esecuzioni

Esecuzione immobiliare 7 famiglie a San Vito al Tagliamento


Si attende un’importante svolta dopo anni di degrado sociale nella zona: la vendita all’asta di tutti gli immobili, dopo il fallimento dei proprietari.

Le due palazzine, al civico 32 di via Boreana, erano attualmente al centro dell’attenzione dei media nel gennaio scorso, quando c’era stata la possibilità di un imminente sfratto delle famiglie ancora residenti, ma il Comune si era opposto a tutte quelle situazioni che potevano sembrare eccessivamente precipitose. Non si voleva che le cose giungessero al peggio.

Tra questi nuclei, molti potevano finire sulla strada, con tutte le problematiche conseguenti. La realtà presente in via Boreana a San Vito al Tagliamento, è giunta più volte agli onori delle cronache negli ultimi anni, per vari episodi.
Nel 2011 la polizia locale e tecnici comunali avevano effettuato un sopralluogo circa l’agibilità ed abitabilità dei 18 alloggi, constatandone la sussistenza dei requisiti, mentre i residenti che erano all’epoca circa 12 famiglie, risultavano tutti stranieri regolari.

Erano state risolte anche le questioni collegate agli impianti, mancando in particolare l’allacciamento della rete pubblica del gas. Soprattutto, allora non si riusciva a rintracciare una proprietà, come era stato tentato di fare anni prima. Ad esempio era stato allagato un appartamento sfitto, dopo alcune infiltrazioni. La proprietà, dopo alcuni controlli è fallita. Da qui, è arrivato un istituto di credito.

L’esecuzione immobiliare è stata promossa da un creditore. E’ arrivato, dunque, il fantasma di uno sfratto per morosità nei confronti delle famiglie ancora residenti, in tutto sette, d’origine africana, indiana o est-europea.
Il sindaco, Antonio Di Bisceglie, s’era subito mostrato poco disponibile al fatto che l’esecuzione degli sfratti avvenisse senza confrontare l’ente pubblico e le stesse famiglie. Il primo cittadino sanvitese s’è attivato andando ad incontrare più volte il legale incaricato della procedura dal custode degli immobili: il curatore fallimentare è a Roma.

Di Bisceglie ha affermato: “Abbiamo fatto in modo da garantire un’uscita “soft” alle famiglie – ha spiegato Di Bisceglie – La maggior parte delle situazioni sono state risolte: alcuni nuclei familiari si sono arrangiati, altri sono stati appoggiati dai servizi sociali e hanno lasciato i condomini. Altre due situazioni sono caratterizzate dalla presenza di minori: in questo caso interverranno i servizi sociali”.
Sono solo gli ultimi due casi: a breve anche le famiglie finiranno per lasciare gli alloggi. A giugno ci sarà un’asta per vendere gli immobili.


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