Per questi appartamenti gli assegnatari hanno pagato parzialmente o totalmente quanto dovuto, perima che vi fosse la liquidazione coatta amministrativa.
Il 5 giugno si è sparsa la news che i commissari liquidatori tra le molteplici soluzioni che potevano essere realizzate avrebbero deciso per quella della messa all’asta degli immobili. Questa strada va a penalizzare le famigli che in quelle case, ormai, ci abitano.
L’asta che concerne i 10 lotti si dovrà tenere il 4 agosto.
Tale scelta ha lasciato senza parole sia i commissari liquidatori che coloro i quali hanno ricevuto l’assegnazione degli appartamenti, nonché il creditore privilegiato della Cooperativa, ovvero una banca del territorio che dal 2012 aveva deciso di avviare la procedura e voleva però un esito diverso: la vendita degli immobili sì, ma agli attuali abitanti di questi.
L’asta degli appartamenti avrebbe significato una vendita a prezzi stracci, con la possibilità che i proprietari vadano a sfrattare gli attuali abitanti.
La vicenda ha carattere privato. Il Comune non è stato direttamente coinvolto ma il sindaco ha deciso di intervenire per comprendere in che modo si può agire ed ha, dunque, chiesto ai commissari liquidatori di incontrarsi per cercare delle strade che possano essere differenti. In via contestuale, il 13 luglio è stata presentata alla D.ssa Moleti, al Ministero dello sviluppo economico, una richiesta di sospendere o di revocare il bando relativo all’asta pubblica.
La casa rappresenta un bene fondamentale, il primo, il frutto del lavoro di una vita. Ci si indebita pur di comprare una casa. Far trovare improvvisamente delle famiglie prive di un’abitazione ed in strada, non è sicuramente una notizia che oggigiorno può essere condivisa.
Se l’asta dovesse tenersi, vi sarebbero risvolti particolari per tutta la comunità. Non bisogna subire in modo passivo la situazione. Per questo il sindaco ha deciso di chiedere il supporto dell’avvocato Laura Salvi che è il consulente del Comune. Con lei si è deciso di presentare, per l’appunto, questa istanza di sospensione o revoca al Ministero e da poco è successo che i commissari liquidatori hanno deciso di sospendere l’asta. In tutto ciò è stato importante l’impegno e l’interesse del Governo, nonché del sottosegretario e montelupino Luca Lotti. Tutte queste persone condividono le preoccupazioni del sindaco.
La sospensione farà sì che le trattative potranno essere riprese in modo sereno. Per questo il sindaco, soddisfatto di tale risultato, è in attesa che si possa arrivare ad un accordo con i commissari liquidatori, mettendoci del buon senso e trovando una soluzione che possa soddisfare e non lasciare soli i cittadini.
Intanto a Beverate di Brivio sarà messa all’asta la sede della Vacuum Pump
La sede di sempre della Vacuum Pump di Via Per Olgiate Molgora 12/a di Beverate di Brivio sarà messa all'asta. E’ trascorso un anno e mezzo dal momento in cui vi fu l’ammissione al concordato pieno liquidatorio omologato 29 gennaio 2014, per lo stabile, dentro al quale dal 1968, per circa un quarantacinquennio, la ditta si è occupata della progettazione, realizzazione e commercializzazione di confezionatrici. Prima erano quelle sottovuoto, poi a film termoretraibili. Si è dato inizio ad una procedura di competizione volta al raccoglimento delle offerte irrevocabili di acquisto dell'edificio costituito da un immobile industriale che è stato poi allargato durante il passaggio degli anni, viene scritto su un sito che si occupa di vendite giudiziarie online.
2.890.544,00 € è il prezzo di partenza che sicuramente crea pochi entusiasmi. Le offerte potranno essere presentate entro le ore 15.00 del 31 ottobre.
La struttura di 7845 mq è formata da un laboratorio avente un unico pianto con tre campate, costruito nel 1968 ed avente una parte adibita ad ufficio di carattere tecnico. Sono presenti due appendici, le quali sono dotate di carroponte che risalgono agli anni 70 e 80. Ci sono, poi, gli altri locali: un autorimessa che funge da deposito e un edificio che varca il cancello, al numero 12/a di via Per Olgiate Molgora, utilizzato come ufficio con tanto di trilocale con bagno, due balconi e terrazzo un tempo adibito a residenza del custode.
Le offerte più basse rispetto al valore di pubblicazione dovranno essere depositate entro il termine di scadenza e saranno poi vagliate dagli organi della procedura per ottenere il famoso parere di congruità. Ci sarà poi la pubblicazione di un bando di asta pubblica perché si possa parlare di aggiudicazione definitiva. Tra 91 giorni sapremo le sorti della struttura. Chi saranno i soggetti interessati alla vendita all’asta? Sicuramente gli ex dipendenti e i creditori della sas diventata srl in liquidazione.