Le news dell’ultima ora vedono un nuovo intervento del capitale pubblico, con l’aumento di capitale finanziato da Poste italiane. Una situazione che è peggiorata negli ultimi due anni, bisogna capire se le responsabilità sono della compagnia oppure qualcosa sia imputabile alla politica.
La risposta è duplice. La compagna nasce con un piano di sviluppo sbagliato: il mercato intercontinentale non è mai stato preso in considerazione; si è preferito concentrarsi sul mercato domestico.
Il mercato nazionale è sempre parso quello più concorrenziale ed aggredibile. Si sarebbe, potuto creare un oligopolio nonché realizzare margini maggiori, ma non si è fatto nulla in tal senso.
Alitalia, inoltre, aspettava un intervento da parte della politica, un regalo, arrivato.
La concorrenza sul mercato nazionale è stata bloccata dall’Antitrust per 3 anni, ma non è servito. La crescita delle compagnie come Ryanair ed Easyjet, nonché l’alta velocità, hanno inciso in negativo.
La politica ha eliminato i vecchi debiti della compagnia, in modo che Cai potesse ripartire alleggerita. I politici però non sono stati così presenti negli altri momenti.
A dicembre 2012, una manovra del Governo Monti, ha portato l’aumento delle tasse dell’aeroporto di Fiumicino per circa 11 euro a passeggero per i voli a lungo raggio e 8 euro per quelli a corto raggio.
Questo ha portato Alitalia ad essere costretta a pagare 120 milioni di euro l’anno in tasse, proprio quando stava sviluppando una rete di voli a lungo raggio, facendo cadere in ginocchio la compagnia.
Cos’ha fatto la regione, dal canto suo? Per salvare il buco della sanità, la Regione Lazio ha inserito l’Iresa: tassa sull’inquinamento sonoro degli aeroporti che costa ad Alitalia 20 milioni di euro l’anno.
Per quanto riguarda gli azionisti, questi hanno gravi responsabilità. L’assenza di aumenti di capitale non ha consentito alla compagnia di fare piani di sviluppo. Adesso gli azionisti italiani dovrebbero uscire dalla società, ma è ormai tardi, perché AirFrance-KLM socio al 25 per cento della nuova compagnia ha interesse ad acquistarsi Alitalia a costo zero. C’è poi l’arrivo del socio pubblico. La domanda è, queste manovre, salveranno Alitalia dalla bancarotta?