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I fallimenti torneranno a crescere secondo Euler Hermes


Secondo quanto affermano gli esperti di Euler Hermes, i fallimenti torneranno a crescere, poichè il trend di calo delle insolvenze sarebbe già arrivato al capolinea e i rischi del futuro si faranno vedere presto con maggiore insistenza. Insomma, un panorama non troppo positivo per i prossimi mesi e anni in cui, a farne le maggiore spese, dovrebbero essere proprio le realtà europee e, in esse, quelle italiane.

Europa, una buona resistenza che sta per svanire

Partiamo proprio dall'Europa che, secondo gli esperti, sarebbe rimasta sostanzialmente immune alle grandi difficoltà che hanno riguardato il resto del mondo nel 2016, tanto che in questo periodo le insolvenze sono calate del 5%, contro un incremento del 18% in America Latina, sotto l'impatto degli stati recessivi in Argentina, in Brasile e in Venezuela. Anche nell'Asia - Pacifico le insolvenze sono tornate a crescere, mentre nel Nord America la flessione delle insolvenze è giunto al capolinea.

Italia, una ripresa debole del tessuto imprenditoriale

E in Italia? Secondo Euler Hermes, le imprese tricolori si starebbero riprendendo nonostante la debolezza dell'ambiente economico, rappresentata da una crescita del Pil dello 0,9% nel 2016 e dello 0,6% nel 2017. I margini di profitto delle aziende nostrane sono cresciute, e hanno raggiunto il 41,4$, sostenuti dai prezzi dell'energia al ribasso e dalle condizioni di finanziamento favorevoli.

Attenzione, però, a non illudersi. "Prevediamo che le insolvenze avranno un decremento del 5% sia nel 2016 che nel 2017, insieme a un assestamento del settore bancario. Tuttavia le imprese italiane rimangono vulnerabili rispetto alla crisi di fiducia legata alla prolungata instabilità politica così come la quantità di aziende in default rimane al di sopra del 40% rispetto alla media pre-crisi" - ha dichiarato ad esempio Luca Burrafato, capo della Regione Euler Hermes paesi Mediterranei, Africa e Medio Oriente.

Insomma, lo scenario per i prossimi mesi torna ad essere particolarmente tetro e, per gli esperti di EH, l'impennata nel numero di fallimenti di società importanti (ritenute tali quelle con oltre 50 milioni di fatturato) che è stata registrata nei primi nove mesi del 2016, rispetto allo stesso periodo del 2015 (+ 45%), potrebbe generare un secondo ciclo di turbolenze, tutt'altro che risibile. Di fatti, il rischio è che i fallimenti delle grosse società possano avere un effetto domino, con implicazioni negative per i fornitori più vulnerabili, e soprattutto per le società energetiche. Purtroppo, sottolineano gli analisti, è proprio in Europa che si concentra il maggior rischio in questo senso, mentre è nel Nord America il maggior fatturato cumulato.

In altri termini, gli esperti di Euler Hermes riconoscono che lo scenario sia migliorato ma, nel contempo, mettono in grande allerta per il futuro, visto e considerato che i prossimi anni potrebbero rappresentare un'insoddisfacente inversione di tendenza. Vedremo, alla luce delle prossime statistiche, quali saranno le reali evoluzioni...


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