Un intero borgo antico canavesano è in vendita su eBay. Quattordici case fatte di legno e pietra e circondate solo da una valle silenziosa, per un totale di cinquanta vani che se ristrutturati faranno rivivere le montagne piemontesi. Un sogno che può diventare realtà ad un prezzo bassissimo: l'intera frazione può essere comprata investendo solo 245mila euro. Praticamente il costo di un appartamento in città. La borgata in vendita è stupenda: Calsazio, frazione di Sparone, in Canavese, ai piedi del Parco Nazionale Gran Paradiso, tra le montagne della Valle Orco che da Pont si estende fino a Ceresole Reale. L’annuncio apparso sul popolare sito di ecommerce con lo scopo di vendere uno dei borghi più belli d'Italia immerso tra le Alpi Graie, in un contesto paesaggistico unico ha destato molte chiacchiere. Un borgo in una posizione strategica per vivere, aprire un'attività turistica o un ristorante.
Si tratta di una vera e propria provocazione fatta per ripopolare le zone montane, spesso abbandonate, soprattutto dai giovani, per trasferirsi in città per cercare lavoro. Già perché per chi deciderà di far l'affare acquistandole verrà aiutato dall'Uncem a sistemarlo. Con tanto di masterplan di riqualificazione per destinare la frazione in strutture di accoglienza turistica. In alternativa c’è la possibilità di trasformarlo in un borgo residenziale da destinare a chi vuole tornare a vivere tra il silenzio e la pace delle montagne, lontano dai centri abitati ma avendo in ogni caso le comodità della città visto la vicinanza con Cuorgné, Ivrea e soprattutto Torino. Con un unico obbligo da rispettare per l'acquirente: la ristrutturazione degli edifici dovrà essere fatta in stile canavesano.
Questa la dichiarazione di Marco Bussone, coordinatore del programma Borghi Alpini promosso dalla Delegazione piemontese dell’Unione dei Comuni: “Calsazio si presta bene a un intervento da parte di un privato, che può acquistare gli immobili e, con un generale programma di recupero, riqualificarli La proprietaria aveva contattato Uncem un anno e mezzo fa quando avevamo aperto il bando per individuare possibili borghi da rivitalizzare lungo tutto l’arco alpino piemontese. A Sparone gli immobili hanno precise conformazioni architettoniche che devono essere mantenuti. Anche sui materiali deve essere fatta un’attenta valutazione. Non si possono accettare scempi o recuperi non funzionali al luogo, inserito in un’area di pre-parco. Legno e pietra sono ideali per il recupero. Chi acquista avrà da Uncem un masterplan con individua possibili forme di riqualificazione. Lavoriamo da anni con l’Istituto di Architettura montana del Politecnico di Torino, lo faremo anche questa volta”. Il sogno è chiaro: far rivivere i borghi montani, spesso oggetto di abbandono.