Cassazione sez.penale: la partecipazione ad aste on line con false generalità è reato.
Chi usa le generalità di un altro individuo per creare un falso indirizzo di posta elettronica per trarne beneficio a danno di un altro soggetto è punito dalla legge italiana per il reato di sostituzione di persona. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, sezione penale, n. 12479 del 2012.
La Suprema Corte nella fattispecie, ha confermato la precedente sentenza della Corte d’appello di Roma con la quale la stessa aveva condannato il malfattore per aver utilizzato le generalità di una donna per aprire a nome di quest’ultima un account e una casella e mail al fine di far ricadere su di lei le conseguenze del mancato pagamento di beni acquistati attraverso la partecipazione ad aste in rete. Nello specifico la Corte di Cassazione ha deciso che:“indurre in errore gli utenti della Rete, nei confronti dei quali le false generalità siano declinate e con il fine di arrecare danno al soggetto le cui generalità siano state abusivamente spese, equivale a commettere reato di sostituzione di persona”.
Così la Suprema Corte, che oltre a confermare la suddetta decisione, ha sanzionato il soggetto con una multa di circa 1.100,00 €.