Addio a 165 milioni di pernottamenti. E' una vera ecatombe quella che secondo Enit, l'Agenzia nazionale per il turismo, dovrà affrontare il comparto ricettivo nazionale. Secondo le stime dell'Agenzia, sarà proprio l'economia turistica ad accusare più pesantemente gli effetti del coronavirus. Il timore legato alla pandemia Covid-19 e le limitazioni ai viaggi, sempre secondo Enit, dimezzeranno il numero di turisti stranieri che erano attesi in questo 2020. Le previsioni precedenti lo scoppio dell'emergenza sanitaria sono infatti state riviste al ribasso del 55%, dato che equivale a circa 51 milioni di turisti stranieri in meno e ad una perdita di 67 miliardi di entrate nelle casse del settore. Dagli studi Enit, emerge come il calo del turismo interno, quindi tutto made in Italy, dovrebbe assestarsi intorno al 30% rispetto al 2019, dato che vale circa 16 milioni di persone. Evidente che l'emorragia di turismo estero andrà a pesare, particolarmente, sui bilanci turistici delle città d’arte, caratterizzate da sempre da un turismo più internazionale. Sempre secondo l'Agenzia per il turismo, da Firenze a Roma, tutte le grandi città italiane saranno colpite dalla crisi del settore. Al momento è proprio il capoluogo toscano ad accusare la diminuzione più elevata degli arrivi internazionali con un -63,9% sul medesimo periodo del 2019. Segue poi Napoli (-61,5), Venezia (-60,7), Roma (-60,5), Milano (-58,5), Genova (-57,2). Nel crollo generale, tuttavia, questo luglio sta mostrando anche i primi timidi segnali di ripresa. Se le città d’arte faticano a riempirsi nuovamente di turisti, rispetto a giugno sembrano recuperare le perdite le località di mare e montagna. Sempre grazie al turismo interno. Nel frattempo, inoltre, rallentano anche le disdette provenienti dall’estero: le cancellazioni dalla Germania fanno registrare un -75,7% dal precedente -83,7% , la Francia da -79,1% a -64,9 di prenotazioni annullate, mentre il Regno Unito passa da -90,6% a -86,5%.