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Dietro il 25% dei fallimenti c'è lo zampino dello Stato


L’Italia maglia nera in Europa per i tempi di pagamento della Pa nei confronti delle imprese fornitrici

Ammonterebbero a 30 miliardi i debiti della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese fornitrici. A fotografare la situazione Banca Ifis  e Cifa, che hanno messo nero su bianco l'incidenza dello Stato nei fallimenti delle imprese. Dall'analisi emergerebbe che dei 100mila fallimenti registrati tra il 2009 e il 2016 in Italia, circa un quarto sarebbero attribuibili ai mancati o ritardati pagamenti da parte della Pubblica amministrazione. L’Italia in Europa è la maglia nera per i tempi di pagamento della Pa nei confronti delle imprese fornitrici e l’apertura della procedura di infrazione da parte di Bruxelles, nel 2014, non ha migliorato la situazione. Nel 2017 l’Ue è quindi tornata alla carica bacchettando nuovamente il Belpaese 'cattivo pagatore'. Tanto che nelle legge di bilancio 2018 sono state inserite regole più stringenti sui controlli verso gli enti e le amministrazioni locali, con il fine di snellire i tempi di pagamento. Dal 2012 lo Stato dovrebbe pagare le fatture dei fornitori in 30 giorni, massimo 60 giorni. Ma il controllato, ossia il soggetto chiamato a rispettare i tempi di legge, è anche il controllore, ossia sempre lo Stato, colui che la legge dovrebbe far rispettare la normativa. E così in molti casi si finisce con lo sforare abbondantemente i 100. Mente le nostre aziende alzano bandiera bianca.


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