E’ stato lo studio dell’avvocato Stefano Ambrosini il luogo di incontro tra Enrico Stasi, curatore fallimentare, Fabio Iozzo, supporter e gli uomini della Ming Juan. L’interesse per la De Tomaso c’è, ma non vi sono dettagli, se non che al centro dell’accordo vi sia la produzione dei mezzi di trasporto.
Bisogna, però, capire se l’azienda è disposta ad aprire una trattativa sindacale per impiegare i dipendenti torinesi (se ne contano circa 900). Inoltre, i debiti pregressi della De Tomaso non verrebbero accollati all’azienda cinese, stando alla nostra legge. Rimarrebbero, dunque, in attesa di soddisfacimento da parte dei creditori.
L’ultimo problema ha ad oggetto il marchio De Tomaso, sul quale è in corso una contesa legale con l’imprenditore di Torino, Mario Martucci. Il curatore fallimentare Stasi e i suoi avvocati hanno però rassicurato la Ming Juan: una registrazione effettuata nel 2011 dalla famiglia Rossignolo, vecchia proprietaria, garantirebbe la paternità del marchio, che resterebbe dunque nelle mani della curatela fallimentare. Intanto il giudizio d’appello tra Martucci, che ha registrato il marchio De Tomaso per produrre occhiali e il curatore Stasi, è stato rinviato a gennaio, per far si che si possa trovare un accordo di coesistenza. spiegando che esiste una registrazione fatta nel 2011 dalla vecchia proprietà, la famiglia Rossignolo, che riguarda l'utilizzo del logo per la produzione di auto.
L’offerta di cui stiamo parlando è la prima seria che avviene dopo mesi in cui si parla della curatela della De Tomaso e di marchi come Bmw, Lotus e Ats (Automobili turismo e sport). Si attende, intanto, l’incontro con l’assessorato al lavoro. Il 4 gennaio 2014 scatteranno i 900 licenziamenti. Le proteste dei lavoratori si fanno sentire. Per i cassa integrati gli ammortizzatori sociali scadranno ad aprile.
Il presidio a Cambiano è stato già occupato, si tratta del quartier generale della Pininfarina, il vecchio datore di lavoro. Presenti anche gli 80 ex colleghi dipendenti della casa di design, cassaintegrati.