Fallimento

Sarà fallimento per il Calcio Monza?


Terza udienza quella del 26 Maggio. Nella precedente, tenutasi il 10 marzo, il giudice delegato aveva rinviato: “tutti i creditori hanno desistito alla domanda di fallimento ad eccezione del Pubblico ministero; che appare necessario vedere il procedimento e verificare la posizione di Gianluca Andrissi, il quale vanta un credito di circa 90mila euro in forza di un lodo arbitrale garantito da fideiussione; che il Monza ha avviato delle procedure necessarie per procedere all’aumento di capitale per ripianare le perdite di esercizio; che non risultano profili che rendano urgente la decisione sulle istanze di fallimento”.

Le motivazioni addotte non erano state gradite

Non proprio felice era stato il procuratore Walter Mapelli. Le due società creditrici erano soddisfatte, sebbene la cosa fosse venuta a galla oltre il termine concesso dal Tribunale, ma in realtà è stato scoperto che una delle due non ha ancora buona parte del credito per il quale era stata concessa una dilazione. Non risultava neanche che questa avesse dato inizio a procedure per l’aumento di capitale per coprire le perdite di esercizio. Non vi sarebbero, inoltre, i tempi per poter effettuare  l’esercizio provvisorio, richiesto dalla Procura, e per dare il via ad un’asta per la cessione degli asset e dei titoli sportivi entro i termini di iscrizione ai campionati.

In questi mesi la situazione è peggiorata

Non c’è stata alcuna ricapitalizzazione perché le obbligazioni di JP Morgan del valore di 2 milioni di dollari arrivate da Stefano Bruni, presidente di Confidi Union Impresa e commercialista della nuova governance, per conto di Daniele Bizzozero, ex proprietario del Seregno e attuale  padrone del Lecco, necessitano di una perizia da parte di un incaricato da un giudice del Tribunale di Monza. La nomina del perito, Gennaro Rosario, è di questi giorni.
I dipendenti non ricevono gli stipendi (alcuni da settembre, altri da gennaio), i fornitori non vengono pagati.
Sono state presentate ulteriori istanze di fallimento. Non solo quelle già discusse dal Tribunale, compresa quella della Procura, ma due provenienti da un’agenzia di pubblicità e una di tre collaboratori ed ex collaboratori del settore tecnico. Il Comune di Monza e il proprietario di tre alloggi che ospitano i giocatori si sono costituiti in Giudizio. Sostengono di vantare un credito, come Andrissi, di 368mila euro e 36mila euro.

L’udienza del 26 maggio

L’udienza di oggi si è svolta in due momenti. Il primo, iniziato alla 9.38, dove Nardecchia ha preso atto dell’assenza di rappresentanti dell’Ac Monza e ha convenuto con i legali dei creditori, con Mapelli e con Rosario, che era assistito da Lucia Arizzi, di aspettare che arrivasse Montaquila, l’amministratore unico.  Quest’ultimo è giunto alle 10.10 poco dopo l’arrivo di due commercialisti del club, andando contro alla sanzione inflittagli dalla Federcalcio della inibizione di 2 mesi e 20 giorni, che vieta “di rappresentare la società di appartenenza in attività rilevanti per l’ordinamento sportivo nazionale e internazionale”.
Mapelli ha chiesto a Montaquila dove pensa di trovare i soldi per pagare tutti i debiti e per finanziare la continuazione dell’attività della società. Montaquila sostiene che vi sia una trattativa aperta con due soggetti “che vogliono aiutarci”, e ha, dunque, richiesto ai presenti 10 giorni per poter procedere in tal senso. I creditori hanno rigettato la richiesta andando a confermare le rispettive istanze di fallimento. Nardecchia ha chiuso l’udienza dicendo che il Collegio giudicante avrebbe preso una decisione sulla richiesta dell’amministratore unico.
Si è, ormai, indietro con i tempi e la situazione della squadra potrebbe non essere più recuperata.
Sembrerebbe, infatti, non vi siano  i tempi necessari per l’esercizio provvisorio, richiesto dalla Procura, e per svolgere un’asta per la cessione degli asset e dei titoli sportivi entro i termini di iscrizione ai campionati.

La speranza del Monza in caso di fallimento

Se dovesse subentrare il fallimento, la speranza del Monza di mantenere il titolo sportivo verrà direttament edalla decisione che prenderà il giudice delegato nei giorni immediatamente successivi. Solo con una veloce autorizzazione all’esercizio provvisorio da concedere a una delle cordate interessate all’acquisto degli asset si potrà forse cercare di salvare la categoria: Divisione Unica o Serie D dipenderà da come andranno i play-out. Il rischio più grande sembra essere giunto da Enel e Acsm-Agam, che si sono presentate al centro sportivo Monzello per annunciare l’imminente interruzione dell’erogazione di elettricità e gas allo stadio Brianteo perché non ancora sarebbero state pagate diverse bollette. Lo scopo è evitare il sapore di una reale sconfitta, e dunque, la retrocessione, della squadra biancorossa, ciò potrebbe poi portare, secondo quanto dicono i media locali, a problemi di ordine pubblico.


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