Secondo il Presidente dell’Ance Paolo Bulzetti, i costruttori italiani starebbero organizzando una class action contro lo Stato.
La motivazione del mega ricorso giudiziario organizzato dalla colpita categoria di imprenditori sarebbero i continui ritardi nei pagamenti dovuti dalle Pubbliche Amministrazioni. Secondo quanto certificato dall’ente che li rappresenta, le imprese in media aspetterebbero 8 mesi dalla fine del lavoro, fino ad massimo di due anni.
Quote sconcertanti se si pensa che gli imprenditori hanno delle spese di gestione interna (pagamento degli operai, macchinari) e spese necessarie per i materiali. Questa la principale causa della mancanza di liquidità delle aziende di questo settore, che si ritrovano poi a dover fare i conti con problemi economici gravi e a volte anche crisi fallimentari.
In pratica secondo l’Ance la maggiore causa scatenante sarebbe il patto di stabilità degli enti locali, che per rispettare scadenze e blocchi di spesa, si ritrovano a creare gravi problemi agli imprenditori, come dimostrano gli ultimi dati della CERVED diffusi, secondo i quali il settore dell’edilizia è quello più colpito dopo l’industria.
Nel frattempo i costruttori edili si sono riuniti in massa e stanno iniziando a fioccare miriadi di ricorsi per decreti ingiuntivi per ottenere in brevi lassi di tempo i crediti da loro vantati nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni.