Fallimento

Nuova riforma nel fallimento


Il commissario giudiziale può presentare una richiesta al tribunale per l'apertura di un procedimento competitivo che raccolga altre offerte rispetto al piano societario dell'impresa che è insolvente.
E' nato l’accordo di ristrutturazione con gli intermediari finanziari, in caso di debiti oltre il 50% nei confronti delle banche.

I crediti potranno essere riscossi più velocemente

Ci sarà la possibilità per tutti i creditori ed anche per le banche, di far valere i propri crediti. Questo è quanto è stato inserito nel decreto legge. Il provvedimento adotta misure fiscali per le banche, deducendo dalle imposte perdite sui crediti più vantaggiosi. E inserisce alcune misure in ambito fallimentare.
Si è intervenuti sul concordato preventivo e gli accordi di ristrutturazione del debito. Sulla riforma generale del fallimento si sta ancora operando con una commissione che si è formata a febbraio, grazie al ministro della Giustizia. Il mandato è valido fino a fine anno.
E' stata così resa pubblica la questione della convivenza del lavoro della commissione con le norme attualmente inserite, che si concentrano soprattutto sull’obiettivo di soddisfare di più e in modo più rapido i creditori. Vediamo in che modo.

Ci sarà una maggiore concorrenza nel concordato preventivo

E' stata prevista una maggiore concorrenza nel concordato preventivo e nelle sue procedure. In particolare, l'intervento ha riguardato il commissario giudiziale. A questo, che ricordiamo essere nominato dal tribunale, viene conferita la facoltà di valutare le offerte che sono contenute nel piano di concordato per acquistare un bene, un ramo di azienda o l'azienda per intero.
Se il commissario ritiene che l’offerta non si quella più soddisfacente perl'interesse dei creditori, può chiedere al tribunale l'apertura di una procedura di competizione per la raccolta di ulteriori offerte. In seconda analisi il debitore non è più l’unico soggetto che ha il titolo di presentare un piano di concordato preventivo: se tale piano proposto non soddisfa il 40% dei crediti chirografari, uno o più creditori potranno provvedere alla presentazione di “una proposta concorrente di concordato preventivo e il relativo piano”. Le proposte alternative, devono essere rappresentative di almeno il 10% dei crediti, e saranno poi votate dai creditori assieme al piano che verrà sottoposto al debitore.

Le dichiarazioni di Alessandro Solidoro

Stando ad Alessandro Solidoro, presidente dell’ordine dei commercialisti di Milano, queste norme vanno a limitare una pratica dei debendo tipica nei tribunali, ovvero la presentazione di soluzioni concordatarie preimpostate, che rendono non facile sia il controllo sulla procedura stessa che il poter soddisfare i creditori. Secondo Solidoro lo scopo è di migliorare il beneficio dei creditori, andando invece ad eliminare i benefici dei debitori. Non si vuole permettere che ciò porti a pilotare la cessione aziendale ad un soggetto che in questo modo avrebbe dei vantaggi. La news è del tutto positiva per il presidente dell’ordine, sebbene bisogna capire come andare a migliorare le procedure di competizione. Tuttavia, se tali modi saranno lenti e complessi andranno a disincentivare la concorrenza.

Il debito dovrà essere ristrutturato a misura di banca

E' stato introdotto un nuovo istituto giuridico: l’accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari, il quale prevde per i soggetti che hanno l'indebitamento maggiore (il quale supera il 50%) verso banche e intermediari finanziari, la divisione in più categorie in base alle loro caratteristiche.
Il debitore, dal suo canto, può richiedere che l'efficacia dell’accordo sia allargata anche ai creditori che non aderiscono ma che fanno parte della stessa categoria, quando i crediti delle banche e degli intermediari finanziari aderenti sono rappresentati dal 75% dei crediti della categoria. L'obbligo di adesione viene introdotto per una minoranza di creditori non concordi che rendono il procedimento come un concordato preventivo. Tale procedure dovrebbero favorire un processo di decisione più celere: “Se dovesse esservi un accordo di risoluzione, secondo il  ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, non dovrebbe esserci un comando della minoranza che vada ad inibire la soluzione.

Gli imprenditori in crisi potranno accedere al credito

E' più semplice per una società che presenta la domanda di concordato preventivo o di ristrutturazione dei debiti andare ad avere un finanziamento che permette la continuità dell’operatività aziendale. Il tribunale, dopo aver ascoltato i creditori principali, pone  una decisione entro dieci giorni se conferire o meno il proprio consenso al prestito, che può essere chiesto anche in tutti i casi di concordato in bianco, in cui stando al piano per il rientro parziale dei debiti sarà presentato successivamente.
La norma è stata introdotta per favorire i piani di risanamento delle imprese in crisi, andando a mettere al sicuro anche la banca che si occupa della concessione finanziamento; si prevede in questi casi la  ‘prededucibilità’: sarà pagato con precedenza.


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