Sono 14 le offerte pervenute ai commissari della Mercatone Uno, coinvolgono 45 punti vendita dei 55 totali e, secondo quanto trapelato dall'incontro svoltosi al Mise, per gli store si profila uno “spezzatino”. Dall'apertura delle buste, infatti, sarebbero emerse offerte vincolanti per 24 punti vendita e manifestazioni d'interesse per altri 21. Quello che è certo è che ci sarà tempo fino al 23 maggio 2020 per trovare una soluzione all’intricata vertenza dato che, proprio in questi giorni, è stata prorogata a quella data la cassa integrazione speciale che coinvolge i 1.700 dipendenti del Gruppo (con possibile ulteriore proroga di un altro anno). Al momento i negozi per i quali non ci sarebbe stata alcuna offerta sarebbero quelli di Crevoladossola, Caltignaga, Serravalle Scrivia, Villafranca d’Asti, Castegnato, Verdello, Capena, Bari, oltre alla sede storica di Imola. Ora i commissari procederanno a trattative private con i singoli offerenti come previsto dal regolamento di vendita. In totale, come detto, le offerte pervenute risultano essere 14 e riguardano in totale 45 punti vendita. Su dieci di questi vi è una sovrapposizione di offerte. Abbiamo sottolineato subito al Ministero tutta la nostra preoccupazione relativamente alla tenuta occupazionale - hanno affermato i sindacati al termine dell'incontro - dalla informativa sulle offerte, infatti, è risultato evidente che i lavoratori coinvolti nella potenziale cessione sarebbero meno della metà del totale”. Quello che è trapelato è che tra gli offerenti vi sarebbe un gruppo che ritiene gli organici troppo ampi e subordina l’eventuale acquisto a dei tagli; il secondo offerente sarebbe disposto a non ridimensionarli, ma rileverebbe solo 21 punti vendita dell’intero pacchetto, mentre un terzo gruppo subordinerebbe l’acquisto alla garanzia di ottenere contributi sostanziali da parte dello Stato.