L'azienda, dopo il fallimento, è rinata grazie all'intervento della famiglia vicentina Spezzapria: la produzione di colombe viaggia a pieno ritmo con più di 150 dipendenti all'opera
Più di un milione e 800mila colombe pasquali. Procede a pieni giri, dopo la rinascita, la produzione di Melegatti in vista della festività di fine aprile. Nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto, alle porte di Verona, si lavora alacremente e non mancano le novità. Le rinnovate linee produttive stanno sfornando le colombe tradizionali, ma anche nuovi prodotti, come la colomba ai cereali antichi. Tutte le colombe utilizzano l’antico lievito madre preservato dagli operai anche durante i lunghi mesi di crisi poi culminata nel fallimento e nella successiva riapertura garantita dalla nuova proprietà. Attualmente sono 117 i lavoratori stagionali impegnati nella produzione al fianco delle 38 risorse a tempo indeterminato già all'opera da mesi in Melegatti. La storica azienda italiana dell'alimentare è stata rilevata nel settembre scorso dalla famiglia vicentina Spezzapria, industriali da tempo attivi nel settore della forgiatura dei metalli. Melegatti era fallita dopo alcuni anni di rosso profondo provocati da una concorrenza sempre più agguerrita e da investimenti sbagliati. Con un fatturato di 70 milioni di euro nel 2016 e debiti pari a 50 milioni di euro nel 2018, l’azienda nel maggio 2018 aveva dovuto alzare bandiera bianca. Dopo l'intervento degli Spezzapria, che hanno rilevato marchio e stabilimenti, già dal Natale scorso, seppure con un produzione minore, i pandori Melegatti sono tornati sugli scaffali. Ora il nuovo piano di sviluppo sta rilanciando l’azienda grazie a ricerca e innovazione.