Concordato Fallimentare

La Tassullo Materiali e la Borsalino in richiesta di concordato


L'azienda del gruppo Cementi Tassullo, ha deciso di presentare al tribunale di Trento il ricorso per ammettere alla procedura di concordato preventivo in continuità, a causa della crisi economica che sta continuando a colpire in modo molto duro il settore dell'edilizia del Trentino.
Chi lo ha comunicato è stata la medesima azienda. "Un dato su tutti è che se nel 2008 il mercato nazionale assorbiva annualmente 50 milioni di tonnellate di cemento, oggi ne impiega 18 milioni, il che significa che due terzi dell’attività, e degli operatori, è letteralmente sparita", è stato detto.

"Il piano proposto da Tassullo si fonda sugli ingenti investimenti in ricerca e sviluppo che l’azienda ha fatto negli ultimi anni, durante i quali, di fronte alla crisi del mercato storico, ha puntato sulla diversificazione delle proprie attività e sulla valorizzazione delle conoscenze acquisite in ambito di utilizzo sostenibile del territorio.

La prosecuzione in continuità dell’attività poggia sulla valorizzazione di unicità specifiche quali la tradizione della calce naturale, da sempre core business dell’azienda, e lo sviluppo dei nuovi spazi ipogei. In particolare Tassullo punta su prodotti specifici destinati al settore della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente tanto auspicata.

Nel piano viene poi valorizzata la recentissima tecnologia sviluppata per utilizzare gli spazi ipogei come ambienti ottimali per la conservazione ad alta efficienza in atmosfera controllata di generi alimentari, applicabile trasversalmente anche ai più innovativi settori dell’industria della Information Technology e della gestione dei dati e in grado di aprire nuove e significative prospettive di business. Alla luce di ciò si conferma che l’attività aziendale proseguirà regolarmente nei limiti e secondo le previsioni di legge".
I sindacati hanno per questo presentato una richiesta perché venga aperto un tavolo di confronto in continuità. “Con questa scelta - spiega Lorenzo Lorenzoni Presidente del gruppo - l'obiettivo di Tassullo è mantenere la continuità dell'impresa e la sua presenza industriale. Il compito di un'azienda in tale situazione - prosegue Lorenzoni - è resistere e preservare il lavoro, l'esperienza tecnologica acquisita e i capitali investiti, con l’impegno di dare ai partner una prospettiva di futuro”.

"Tassullo chiede contestualmente ai propri dipendenti, ai collaboratori, ai fornitori, ai clienti, ai partner finanziari e all’Amministrazione Pubblica di mantenere nei confronti dell’azienda il rapporto di fiducia e collaborazione sviluppato in decenni di operatività", spiega, infine, la nota.

Anche la storia della Borsalino si chiude in modo doloroso

Infatti, la società più famosa di cappelli di tutta italia, ha presentato un'istanza di concordato al Tribunale di Alessandria. Grande la mole dei debiti scaduti e della situazione patrimoniale per poter andare ancora avanti. Soprattutto perché dietro c'è un'azionista scomodo, il bancarottiere Marco Marenco arrestato nelle settimane scorse a Lugano per un crac pari a più di 3 miliardi in mezzo a diverse società (fallite) che sono in attività nel trading del gas. Marenco era messo in mora da tempo nella gestione di Borsalino che era quasi un diversivo tra le sue società crollate e indebitate fino al collo. Ma il 66% delle azioni Borsalino erano in mano sua o meglio in custodia giudiziaria essendo le sue società Fisi e Finind, titolari del pacchetto sottoposto al controllo di Borsalino l'una cessata e l'altra fallita.
Con un'azionista bloccato e ora agli arresti diventa difficoltoso gestire la società per il nuovo management composto dall'ad Marco Moccia, dal presidente Raffaele Grimaldi e da Saverio Canepa a capo del comitato di controllo. Nel 2013 infatti il revisore aveva dato un risultato negativo al bilancio chiuso con una perdita per 21 milioni su 13 milioni di fatturato. Il buco era dovuto alla mala gestione tenuta da Moccia e Canepa che hanno svalutato partecipazioni e crediti inesigibili per oltre 10 milioni tenuti ancora a bilancio ma in realtà non consoni. Le banche avevano chiuso i rubinetti e i fornitori non pagati chiedevano di aprirele porte.
Moccia ha provato a migliorare l'assetto gestionale. Il 2014 è stato chiuso ancora in perdita ma il primo trimestre di quest'anno ha visto il margine operativo tornare al positivo dopo diverso tempo. Il ripristinare una gestione operativa positiva non è sufficiente a sanare l'insolvenza di Borsalino. Il concordato era una via obbligata. Vanno ridefiniti i valori della contabilità ai valori presunti di realizzo e quindi il bilancio andrà ulteriormente pulito nella sua parte finanziaria. La buona nuova è che con il concordato si è presentato un compratore che dovrebbe, passata l'omologa del Tribunale, diventare il nuovo azionista di controllo. Si tratta, come ha riferito la società, di Philippe Camperio, finanziere italiano a capo della ginevrina Quest partners, che attraverso il neo-costituito veicolo tricolore Haeres equita srl ha dato la propria disponibilità a farsi carico della copertura dei debiti. Sarà stipulato, inoltre, un contratto d'affitto per poi rilevare l'intero capitale della nuova Borsalino. Tale è il percorso che dovrebbe aver messo in sicurezza la società e il marchio storico reduce dalle disastrose gestioni degli ultimi anni. Purchè il Tribunale lo contenta.


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