Concordato Preventivo

L'udienza per il concordato del Don Uva di Foggia è rinviata


Il giudice fallimentare deciderà se concedere il concordato, l’amministrazione controllata o il fallimento. Gli avvocati dell’ente ecclesiastico hanno presentato ulteriori dati al fine di garantire la continuità del concordato preventivo, constatando che dall’entrata del piano d’impresa i conti dell’ospedale sono migliorati.

Si spera, dunque, che in data 5 novembre sia concesso il concordato preventivo definitivo. La struttura si sta rilanciando con un bilancio conti di cui bisogna tenere conto, a seguito del Piano di Impresa, nonostante l’abbattimento del Contributo di Solidarietà di cui si sta facendo attualmente richiesta.

La scorsa settimana c’è stato un incontro tra la direzione generale e le organizzazioni sindacali, in cui sono stati presentati i risultati del contributo di solidarietà. Le somme che vengono recuperate ogni mese al Don Uva di Foggia sono pari a 550.000 euro. Questo sta avvenendo grazie alla fuoriuscita di personale attraverso la mobilità, il contributo di solidarietà versato dai lavoratori in servizio e i fornitori presenti nella struttura, che pur di avere il concordato preventivo hanno rinunciato al 50% dei propri crediti, riducendo al 18% il budget dei contanti.

L’ente potrebbe, dunque, essere rilanciato in pochi anni. Un grande merito va riconosciuto ai lavoratori, personale medico e paramedico, così come la ristorazione dell’Ambrosia e gli Infermieri del Rubens, rimasti in servizio per far sì che l’ente raggiungesse una produttività pari al 90%. Sacrifici per tutti. Si attende, ora, l’abbattimento del contributo di solidarietà, pari al 50%. I lavoratori lo sostengono ogni mese per mantenere tutti i dipendenti a servizio. Un altro dato importante è il pagamento degli stipendi che avviene con puntualità.

Nel frattempo si aspetta per le decisioni del tribunale fallimentare di Trani, che si terrà il 5 Novembre, decidendo in via definitiva sul futuro del Don Uva, dando attuazione al concordato preventivo definitivo. Le notizie di qualche giorno fa sul fallimento dell’ente sono inutili ed infondate, giacché la sentenza non è stata ancora scritta. La stampa, sembrerebbe, dunque, condannare anzitempo le sorti della struttura che sta, invece, combattendo con tutte le forze per poter restare a galla.


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