La cronaca, oggi, ci lascia interdetti. I casi di imprenditori, privati cittadini che sottoposti alla mannaia di Equitalia non riescono a superare il trauma dell’esecuzione forzata e decidono di porre fine alle proprie vite, aumentano in maniera proporzionale.
Un’istigazione al suicidio travestita da agente di riscossione? Una nuova forma di usura legalizzata? Molti sono i dubbi e le critiche che si accendono da ogni dove. In un paese dove, ormai, la vita del cittadino comune è diventata una lotta tra poveri.
Una delle ultime tragedie è accaduta a Elice, in provincia di Pescara, pochi giorni fa. La vittima è un 70enne, che non ha sopportato il peso della notizia sulla espropriazione della casa. L’uomo ha, così, deciso di farla finita sparandosi al volto. Una morte terribile.
Equitalia, la società che da tempo sta mietendo diverse vittime tra gli italiani, occupandosi della riscossione dei tributi, ha avviato la procedura di pignoramento dell’abitazione del 70 enne. L’uomo che non ha accettato questo esito nefasto ha scelto la via più semplice, per non vedersi sottratto il frutto di anni di lavoro, di stenti e di ricordi familiari.
Il cadavere ritrovato martedì scorso nella camera da letto dell’abitazione dai carabinieri di Montesilvano, guidati da Enzo Marinelli, era già lì da 24 ore, secondo la ricostruzione del medico legale.
Si conclude, così, un’altra vita tormentata ed infelice. Il pensionato era separato dalla moglie e ormai lontano anche dai figli. I familiari hanno dichiarato che quest’ultimo soffriva di forti stati depressivi, ormai da tempo. Le difficoltà economiche che da tempo opprimevano la sua vita, hanno finito per gettarlo a terra.
Giunte, dunque, le cartelle esattoriali dove veniva comunicata la procedura di esecuzione forzata, l’uomo ha impugnato un fucile calibro 12, detenuto regolarmente presso la sua abitazione e ha chiuso i conti con il mondo.
I carabinieri hanno sequestrato l’arma per cercare di ricostruire meglio l’accaduto. Ancora un’altra vittima della crisi. I suicidi sono in aumento e le soluzioni scarseggiano. Spesso, l’esecuzione forzata si aggiunge a situazioni già difficili e drammatiche. La lucidità, a volte manca. La sensazione di abbandono morale e materiale finisce per avere, purtroppo, la meglio.