Fine dei giochi per il Como di lady Essien, Modena spera nel concordato
Dal crac annunciato dell’F.C. Como, ai venti di fallimento che spirano impetuosi a Modena: non si può dire che il pallone di provincia, in questi giorni, se la passi bene. Due piazze un tempo gloriose, quella della società lariana che proprio quest’anno celebrava i 110 anni di vita e quella emiliana a tinte gialloblù stanno riempiendo più le pagine di cronaca che gli stadi e, purtroppo, non per via delle gesta in campo o dei meriti sportivi. Ieri il Tribunale di Como ha dichiarato ufficialmente il fallimento della società di proprietà di Akousa Puni Essien, moglie dell’ex calciatore di Chelsea e Milan Michael Essien. L’imprenditrice anglo-ghanese aveva rilevato il club, già in crisi a partire dal 2016, dall’asta fallimentare che si era svolta a marzo. Chi pensava che il suo ingresso potesse risollevare le sorti della squadra si è presto dovuto ricredere. Dopo aver concluso degnamente il campionato di Lega Pro, lady Essien non è nemmeno riuscita ad iscrivere il suo Como alla stagione successiva. In luglio la Fgci aveva quindi revocato l’affiliazione e rigettato l’istanza di attribuzione del titolo sportivo al club. Che poi è ripartito dai Dilettanti. Nel frattempo, tuttavia, l’istanza di fallimento presentata dal custode giudiziale del centro sportivo dove si allenava l’F.C. Como è andata avanti per la sua strada e ieri, per via di quel canone di affitto da 90.000 euro mai pagato dalla manager anglo-ghanese, si è giunti al crac definitivo. Si attendono ora gli interventi dei vari creditori, giocatori non pagati compresi, che potrebbero insinuarsi nel fallimento. Vive ormai settimane di caos anche il Modena. I canarini, attualmente iscritti al campionato di Lega Pro, domenica scorsa hanno perso a tavolino perché hanno trovato lo stadio ‘chiuso per inadempienze societarie’. Nemmeno 48 ore e il Modena Fc, nella persona di Antonio Caliendo, ha presentato a sorpresa richiesta di concordato preventivo in tribunale al fine di congelare il debito, parare una istanza di fallimento esterna che ormai appariva più che imminente e tentare di passare nel frattempo la gestione del club ad un nuovo imprenditore, il quale - comunque - nel caso dovesse palesarsi, sarà chiamato ad interfacciarsi con il commissario giudiziale.