Fallimento

Il fallimento Atam è prossimo, dipendenti preoccupati


La decisione è stata presa al termine dell’ultima riunione, fissata per questo pomeriggio alle 16, presso la sede dell’Azienda di via Foro Boario che ha visto ancora seduti allo stesso tavolo l’Amministratore Unico Gatto, il Direttore Generale Filardo e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.
Assieme c’è il futuro dell’azienda, in particolare dei circa 330 dipendenti e delle rispettive famiglie, ma anche del servizio di trasporto pubblico cittadino. I tempi ora si accorciano dato il rischio di fallimento. Giorno 7, mercoledì, si prevede la pronuncia del tribunale fallimentare.

La corsa è contro il tempo, dopo il rinvio effettuato dal pm della procura reggina seguito alle richieste dell’Amministratore unico Antonino Gatto che già durante l’udienza, lo scorso 9 aprile, aveva illustrato il piano di intervento finalizzato a intensificare l’attività di risanamento economico ed affrontare la fase di riequilibrio finanziario dell’Atam.
L’assemblea ha spiegato che, "l’aggiornamento del Piano Industriale, il riconoscimento dei crediti da parte della Regione Calabria, il sostegno al capitale sociale da parte del Comune di Reggio, ente di fatto proprietatorio dell’Azienda".
C’è stata piena sintonia tra quanto prospettato dai vertici Atam e le richieste dei Sindacati. La condivisione è di obiettivi e linee di azione dirette ad evitare il fallimento di un’azienda che rappresenta il patrimonio della città.
Stando al parere di Azienda e Sindacati, necessario è che il Comune, rappresentato dalla Commissione Straordinaria, "si pronuncia, come per altro richiesto dal Tribunale, in merito al percorso di concordato in bianco già presentato".
Si è convenuti, quindi, per costituire una commissione paritetica "finalizzata all’aggiornamento del Piano Industriale e alla condivisione del business plan e delle misure volte al risanamento aziendale, già anticipate dall’Amministratore Unico alla Commissione Straordinaria con la nota prot. n. 248/2014".
Da parte loro, le Organizzazioni sindacali, si dicono disponibili a valutare e esaminare ogni altra azione volta a scongiurare il fallimento, "compreso l’eventuale apporto dei lavoratori dipendenti al sostegno del capitale sociale dell’Atam Spa".
Si spera, di trovare il pieno appoggio delle istituzioni, le uniche che possono evitare la "morte" del trasporto pubblico locale della città più grande della Calabria, ossia Comune e Regione. Da qui la decisione di far avanzare la singolare iniziativa, davanti al sagrato della Basilica Cattedrale, dove già da questa sera e per tutta la notte, a presidio ci sono i dipendenti Atam.
Il sit-in che ha previsto un volantinaggio e una petizione rivolta ai cittadini, anche loro a pagare lo scotto dell’eventuale fallimento che porterebbe ad un inevitabile stop forzato di uno fra i servizi essenziali, sanciti dalla Costituzione.
Il volantino recita: "Il 7 maggio il Trasporto pubblico locale a Reggio Calabria potrebbe terminare, noi trasportiamo la sfida di Reggio. Tu da che parte stai? Aiutaci a trasportarti ancora!"
I dipendenti Atam,  hanno cercato di spiegare"questa non è solo la nostra battaglia, ma la battaglia di tutti i cittadini contro la sordità delle istituzioni". Contro l’immobilità e muri di gomma serve una scossa. Speriamo possa essere la volta definitiva.


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