Crisi Aziendali

Il Casinò Vallée farà richiesta di concordato in bianco


La casa da giochi aostana è schiacciata dai debiti. Sarà nominato un commissario che avrà il compito di guidare la società ed evitare il fallimento

Il Casinò de la Vallée aderira al concordato preventivo in bianco. La notizia è emersa alla fine della scorsa settimana in cui la Spa, durante il vertice in Regione, ha spiegato che ha intenzione di aderire alla procedura concorsuale prevista dal diritto fallimentare. Il cda si dimetterà e verrà nomiato un commissario, scelto tra due o tre professionisti di alto livello. L'assessore al bilancio Stefano Aggravi ha spiegato che nella prossima assemblea si prenderanno le decisioni necessarie. 

Secondo quanto scritto dall'Ansa, a pesare sulla situazione finanziaria della casa da gioco sono molteplici fattori, a partire dai debiti (4,4 mln a fornitori al 15 ottobre, 100.000 a consulenti, 536.000 per Imu e Tasi, 3,9 mln per ritenute Irpef, 880.000 euro di Iva non versata, 335.000 euro di contributi Inps). Da rilevare che "la società non ha alcuna possibilità di accedere a nuovi finanziamenti bancari perchè è giudicata in crisi già da tempo", come dimostrano la riduzione delle linee di credito nel 2018 e il mancato pagamento di due rate dei mutui.

"Risulta molto improbabile - scrive il cda nella relazione consegnata alla Regione - che, in questa situazione, la società sia in grado di provvedere, il 23 dicembre 2019, al rimborso in un'unica soluzione della quota capitale del mutuo". Riguardo al costo del lavoro, il cda rileva che i due piani avviati per la riduzione del personale sono stati abbandonati: il primo nel maggio 2017 senza procedere a licenziamenti, il secondo (tutt'ora in corso) per mancanza di liquidità. Proprio riguardo a quest'ultimo, si segnala che ad oggi gli "esodati Fornero" sono stati 51 contro i 90 previsti dal piano originario. Per il cda "è abbastanza incomprensibile come come, in poco tempo, sia stato ritenuto perseguibile ottenere il raggiungimento dell'equilibrio economico e finanziario della società con l'esodo di 90 dipendenti invece di 250 pur in presenza di una palese e costante contrazione dei ricavi". 


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