La vicenda si riferisce al periodo in cui Goffi era direttore generale della Banca popolare di Ancona. Il gup Domenico Potetti ha disposto il processo per altre sette persone, tutti dirigenti della Bpa ed ex vertici della Sira.
Stando al pubblico ministero Cristina Polenzani, gli otto avrebbero concorso tra loro per per accendere due mutui (uno da 500mila euro e l’altro da 1 milioni e 400mila) garantiti da ipoteche, per far sì che la Bpa fosse in condizioni privilegiate rispetto ad altri creditori della Sira. Il primo mutuo era del febbraio 2007 e venne concesso a Lorenzo Piermattei, all’epoca amministratore di fatto della Sira spa. Buona parte dei 485mila euro, secondo l’accusa furono poi versati sul conto corrente passivo della Sira alla Bpa.
Secondo l’accusa sarebbe stata “fittiziamente una garanzia ipotecaria su fabbricati e terreni a Treia, di proprietà di Piermattei, in favore della Bpa e così facendo si trasformava un preesistente credito chirografario della banca in privilegiato, costituendo un titolo di prelazione a favore di quest’ultima in danno di ogni altro creditore”. La contestazione riguarda appunto Goffi, Raniero Viviani (presidente del cda della Sira spa dal dicembre 2006 al giugno 2008), Mauro Pesce (amministratore delegato dell’azienda dal gennaio 2007 a settembre 2008) Carlo Audino, responsabile della direzione crediti della Bpa, Fabio Sparapani, assistant account manager di Bpa nella filiale di Civitanova, Alfredo Camilloni, account manager corporate di Civitanova (tutti a giudizio).
Inoltre, a Camilloni, Goffi, Pesce e a Roberto Paolucci, responsabile servizio credito anomalo della Bpa (anche lui a processo), è stato contestato anche un mutuo concesso nell’aprile del 2008 di un milione e 400mila euro a Viviani, che sarebbe stato sotteso ad un fittizio preliminare di vendita di un complesso immobiliare di corso Cavour a Macerata tra lo stesso Viviani e Piermattei, «la cui somma, stando all’accusa, nonostante fosse stata formalmente erogata a Viviani veniva utilizzata da Piermattei versando la somma di 688mila euro sui conti correnti passivi accesi alla Bpa intestati alla Sira spa; erano, poi, state costituite fittiziamente una garanzia ipotecaria in favore della Bpa di 2 milioni e 100mila euro sul complesso immobiliare di proprietà di Piermattei e così facendo trasformavano un preesistente credito chirografario della mutuante in privilegiato, costituendo in tal modo un titolo di prelazione a favore di quest’ultima in danno di ogni altro creditore”.
Il processo verrà iniziato il 29 settembre. La curatela fallimentare, costituitasi parte civile, è assistita dall’avvocato Gerardo Pizzirusso. Gli avvocati Massimo Bertola e Angelo Peluso, che difendono Goffi, hanno preferito non commentare il rinvio a giudizio del loro assistito.