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Fallimento Parma Calcio e Bari Fc


Anche la quarta asta per il Parma Calcio ha finito per essere deserta. La comunicazione arriva direttamente dal club sul proprio sito web.

Il comunicato pubblicato sul sito ufficiale

“I curatori fallimentari del Parma FC S.p.A., dott. Angelo Anedda e dott. Alberto Guiotto, comunicano che alle ore 12.00 di oggi 22 maggio 2015 nessuna offerta vincolante per l’acquisto è stata consegnata al notaio Giulio Almansi, designato dal Giudice Delegato dott. Pietro Rogato a sovrintendere alle operazioni di vendita competitiva dell’azienda sportiva del Parma FC“, spiega il comunicato.
“Il nuovo termine per il deposito di offerte è fissato per il 28 maggio p.v. Secondo le modalità indicate dal Disciplinare di Gara appositamente predisposto, il prezzo base per la quinta ed ultima procedura, sarà ribassato del 25% rispetto a quello di euro 8.437.500,00 previsto per la quarta asta“, termina il comunicato.

La situazione debitoria del Parma

Non c'è solo un'asta da aggiudicarsi. Chi acquisterà il Parma si dovrà occupare della copertura dei debiti sportivi per l'iscrizione entro il 30 giugno al campionato di B.
La maggior parte debiti sportivi del Parma è rappresentato dagli stipendi pregressi del grande parco calciatori, circa 63 milioni su 78. L’obiettivo dei curatori è quello di giungere per un totale a 20-25 milioni di debito in modo da poter aiutare il nuovo proprietario. La cosa non è facile ma possibile.
Nella storia esiste un passaggio tecnico che non può essere trascurato: la surroga di chi acquisterà il Parma nei crediti dei giocatori. Sono crediti privilegiati che possono essere fatti valere nel fallimento, nella speranza di avere un riparto. È un possibile «rientro», che può essere considerato pari a 20 milioni, che si dovrebbe di conseguenza aggiungere al «paracadute retrocesse», cioè i 12,5 milioni che saranno liquidati alla prima partita di serie B.

Gli incentivi dell'esodo

“I curatori fallimentari del Parma Fc S.p.A., dott. Angelo Anedda e dott. Alberto Guiotto – hanno formalmente comunicato ai calciatori che risultino beneficiari di incentivi all’esodo e premi – pur non avendo mai disputato alcuna gara ufficiale con il Parma FC – l’intenzione della procedura di non riconoscere tali crediti perché considerati non dovuti. Analogamente, al fine di ripristinare la par condicio creditorum, i curatori hanno chiesto la restituzione dei principali pagamenti effettuati dalla società nel semestre anteriore alla dichiarazione di fallimento, perché revocabili ai sensi dell’art. 67 della legge fallimentare“, ha chiarito in ultimo la società.

Il club del Bari è stato acquistato dopo il fallimento

La guardia di finanza è giunta all'acquisizione dell carte della compravendita del club dei Matarrese. Si sta indagando sui soldi che furono impiegati per l'aggiudicazione dell'asta fallimentare. Intanto Paparesta festeggia per l'acquisto del club.
Tutti si stanno chiedendo chi ha comprato l' As Bari? Non è la domanda che si pongono solo i tifosi biancorossi ma anche la Procura di Bari e la finanza. All'interno di questa inchiesta sul fallimento della precedente società sportiva della famiglia Matarrese, fascicolo aperto come da prassi, il procuratore aggiunto Anna Maria Tosto e il pm Giuseppe Dentamaro, ha delegato la finanza perché provvedesse ad accertare la provenienza dei soldi utilizzati da Gianluca Paparesta per l'aggiudicazione dell’asta. Per tale motivo, a febbraio i finanzieri hanno appres la documentazione contabile ed extra contabile che fa riferimento alle relazioni instaurate dalla nuova Fc Bari e i suoi partner commerciali. Un atto dovuto – dicono leo fonti investigative - indagini che sono state svolte di routine in questi casi per poter arrivare ai reali investitori, capire quali tipologie di fondi vengono impiegati e, quindi, assicurarsi che ci sia stato un regolare svolgimento dell’asta giudiziaria. Dalle carte non è venuto fuori alcunchè che non fosse stato più volte dichiarato, ovvero che Paparesta ha impiegato soldi provenienti da accordi con partner commerciali, su tutti Media Partners and Silva e Infront Italy.

Sussistono dei dubbi su Lotito

I dubbi che c'erano da tempo sono venuti fuori dopo l'indagine sul calcioscommesse. Ci sono delle intercettazioni che sono andate a finire nell'ultimo filone sulle gare combinate, le quali hanno fatto riemergere il problema del ruolo di Infronte delle ingerenza del presidente della Lazio, Claudio Lotito. La conversazione era dello scorso 15 gennaio, ed è avvenuta tra Vittorio Galigani (non indagato), ex dirigente sportivo di vari club, tra cui Foggia e Taranto ed Ercole Di Nicola, direttore sportivo dell’Aquila aumenta i dubbi.
Di Nicola farebbe una precisa domanda alla quale Galigani rispondere che Lotito sarebbe proprietario di Lazio, Salernitana, Bari e Brescia, aggiungendo poi che Infront «è Galliani», ovvero l’amministratore delegato del Milan. Si parla di frasi come queste dall'estate scorsa, quando Gianluca Paparesta acquistò Bari all’asta del fallimento del 20 maggio. L’ex arbitro internazionale, però, ha escluso ingerenze di Lotito nel Bari. L' Infront sarebbe un partner commerciale per la cessione dei diritti audio visivi, importante nel recupero dei fondi per acquisire il Bari dal fallimento.


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