Fallimento

Fallimento: il caso dell'Autodromo di Imola


La pronuncia di fallimento dell’Autodromo di Imola arriva come un fulmine a ciel sereno: dopo travagliati periodi di crisi la notizia arriva proprio nel momento in cui la nuova gestione tentava ottimisticamente di risollevarne le sorti.

Fino a pochi anni fa era per l’Italia il teatro per eccellenza della Formula 1 ma ora più che mai il futuro della pista del Santerno appare incerto. Solo pochi giorni fa era stata presentata la nuova 200 Miglia di Imola, una gara che avrebbe dovuto rappresentare, secondo le intenzioni degli organizzatori, il simbolo di una rinascita, di un nuovo battesimo internazionale per il prestigioso autodromo. Ma il vento funesto non ha smesso di soffiare su questa pista.

Il Tribunale di Bologna ha infatti accettato l’istanza di fallimento avanzata dalla Mismas a carico della Formula Imola (la nuova società di gestione dell’impianto romagnolo) per un debito di poco più di un milione di euro: cifra che sarebbe stata spesa proprio per la festa di inaugurazione e di riapertura che avrebbe dovuto dare nuova vita all’autodromo.

La notizia è stata confermata proprio da Umberto Selvatico Estense, presidente della Formula Imola, il quale però non nasconde il suo disappunto per la decisione dei giudici che di fatto ignora l’accordo transativo raggiunto dalla Società con i creditori: sembra infatti che la stessa Mismas avesse firmato una clausola di desistenza dall’azione giudiziaria.

Un fallimento che interrompe bruscamente una festa per la nuova gestione e il grande ritorno della struttura che rischia ora seriamente di trasformarsi in un’area immobiliare.

Il Sindaco Daniele Manca ha dal canto suo rassicurato che questa decisione giudiziaria non porrà la parola fine sull’attività dell’autodromo, la cui gestione però è nel frattempo passata ufficialmente nelle mani del curatore fallimentare. Pesa in particolare la cifra di 1 milione e 200 mila euro che rischia di gravare direttamente sul Comune e quindi, stando alle preoccupazioni dell’opposizione, sulle tasche dei cittadini.


News correlate