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Fallimenti in calo in tutti i principali mercati mondiali


L'aggiornamento dei dati del Global Bankrupcy Report 2017 di Dun & Bradstreet Worlwide Network, compiuto su un totale di 38 Paesi, sancisce un buon miglioramento delle crisi aziendali. Globalmente, infatti, i fallimenti (o procedure equivalenti) sono in flessione in tutti i principali mercati mondiali, conferendo pertanto allo scenario le tinte di un discreto sviluppo che non potrà che generare la giusta soddisfazione nei confronti di chi, per lungo tempo, ha assistito al deterioramento del fenomeno. Vediamo più nel dettaglio quali sono le valutazioni conseguite all'interno del report.

Una ripresa tangibile nei principali mercati

Stando a quanto afferma il report, i segnali di una ripresa economica a livello mondiale - o per lo meno nei principali mercati internazionali - sarebbero ben concreti anche se, in fin dei conti, non sarebbero troppo significativi. Insomma, sebbene siamo ancora ben lontani dal metterci alle spalle la dura crisi che ha colpito i settori economici, è anche bene ricordare che probabilmente l'effetto della lunga onda della crisi sta andando a scemare, pur con evidente ed estrema gradualità.

I fallimenti societari continuano a calare, toccando fortunatamente nuovi minimi record dall'inizio della criticità internazionale, e anche nel 2016 si è registrata l'attesa contrazione di procedure fallimentari.

Tornando al Global Bankrupcy Report 2017, su un totale di 38 Paesi coperti dall'osservazione analitica, ben 26 hanno registrato un calo del tasso di fallimenti rispetto all'anno precedente, mentre altri 2 hanno dichiarato di aver visto un tasso di fallimenti stabile. Ne consegue che 10 mercati hanno rilevato un incremento dei tassi di fallimenti, in netta minoranza rispetto a quelli, più ampi, che hanno denotato una flessione.

Per quanto concerne un'osservazione più dettagliata su singole aree geografiche, l'Italia è fortunatamente nel novero di quei Paesi che può ben celebrare la flessione delle procedure fallimentari, con una diminuzione del 7,7 per cento lo scorso anno, rispetto a quanto era stato rilevato nel corso dell'anno ancora precedente.

Tra gli altri mercati, bene anche quelli asiatici: dei 9 analizzati dal report, infatti, ben 9 hanno denotato una flessione dei fallimenti su base annua. Tra questi c'è anche la Cina, che ha avuto una contrazione dell'8,8 per cento rispetto all'anno precedente, mentre il Giappone ha avuto una flessione più lieve, ma pur sempre rilevante (- 4,2 per cento). Per quanto attiene invece gli Stati Uniti, la contrazione dei fallimenti è stata del 2,3 per cento su base annua.

Uno sguardo cauto sul futuro

Attenzione tuttavia a non guardare a tali dati con troppo ottimismo. Stando a quanto afferma il report di Dun & Bradstrett, infatti, sono tre i principali pericoli che incombono sulle prospettive future del settore: la potenziale de - globalizzazione, le spaccature all'interno dell'Unione Europea (aperte dalla Brexit) e le conseguenze dell'irrigidimento della politica monetaria statunitense, dopo l'insediamento del presidente Donald Trump.

Insomma, il futuro è roseo, ma sarebbe comunque opportuno non cedere nella tentazione di guardare con troppo ottimismo ai prossimi mesi. I quali, a ben vedere, potrebbero celare ben più di qualche difficoltà...


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