Centosei anni di storia, dove gli alti e bassi l’hanno portata al titolo di squadra ascensore, l’Associazione sportiva Bari ed il suo simbolo non esistono più. I debiti hanno finito per schiacciarla, circa 35 milioni di euro che hanno costretto la famiglia Matarrese ad arrendersi. La famiglia deteneva il club da 37 anni.
La sezione fallimentare del tribunale di Bari ha dichiarato l’11 marzo il fallimento. La sentenza contiene anche l’autorizzazione all’esercizio provvisorio e nomina due curatori: il docente di Diritto commerciale dell’Università di Bari Gianvito Giannelli e il presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Bari e ispettore Covisoc, Marcello Danisi.
La Camera di Consiglio della Fallimentare di Bari che ha adottato la sentenza era formata da Luca Fo e Anna De Simone, giudice relatore Michele Prencipe.
I precedenti amministratori e sindaci della As Bari sono decaduti dopo l’emissione della sentenza. Ora spetterà ai curatori andare a predisporre l’asta del titolo sportivo per poter consentire ad un’altra società affiliata alla Figc la possibilità di iscrivere entro il 30 giugno prossimo il club ad un campionato professionistico.
Il 12 marzo, la Camera di consiglio della sezione fallimentare del Tribunale di Bari ha accolto la richiesta presentata lo scorso venerdì da Franco Vinella, amministratore unico del Bari. L’auto fallimento è una soluzione che dovrebbe permettere di tutelare la categoria ( attualmente la B), dopo l’asta che assegnerà, probabilmente a fine aprile,il Bari ad un nuovo proprietario. La società del Bari è attualmente fallita: lo ha deciso il Collegio del Fallimentare del Tribunale di Bari. I curatori fallimentari dovrebbero essere Marcello Danisi, presidente dell'Ordine dei commercialisti di Bari e l'avvocato Gianvito Giannelli. Il Bari è, quindi, in esercizio provvisorio, in attesa dell'asta per acquisire il club che avrà luogo con ogni probabilità a fine aprile.
Per i tifosi biancorossi la giornata è particolare, si divide fra la tristezza per la perdita della loro squadra del cuore, la gioia per la fine di quella che i tifosi ritenevano una dittatura calcistica e la speranza che dalle ceneri di questo Bari nasca un altro Bari capace di restare in via stabile in serie A.
La situazione del club era diventata decisamente insostenibile, tanto che si è dovuti effettuare una colletta per sostenere le ultime trasferte della squadra. Una fine indegna per una squadra dalla quale provengono giocatori famosi come Cassano, Zambrotta, Ranocchia e Bonucci, e di un tecnico come Antonio Conte. Ma ci auguriamo che ciò sia solo l’inizio di una vita migliore.