Curatore Fallimentare

Curatore fallimentare: La Vinyls cessa i rapporti di lavoro


La storia è terminata Venerdì Santo, quando sono state inviate le 88 lettere di licenziamento ad altrettanti lavoratori (ex) della Vinyls Italia SpA. Il curatore fallimentare Mauro Pizzigati, attraverso una brevissima comunicazione di circa 15 righe, ha infatti informato tecnici e operai che dal prossimo 7 luglio terminerà ogni rapporto di lavoro con la Vinyls. Tutto ciò si riconnette all’assenza di prospettive dirette al ricollocamento del personale oggi alle dipendenze della società fallita in altre realtà produttive, stante l’assoluta mancanza di manifestazioni di interesse da parte di terzi all’assorbire il personale della Vinyls Italia SpA.
Tale epilogo non ha destato alcuna sorpresa, sebbene l’amarezza sia troppa, hanno detto lavoratori e dirigenti sindacali. La fine era stata annunciata già cinque anni fa ed aveva portato alla nascita di una lunga protesta, come quella dell’Isola dei cassaintegrati. La fine risale a quando per la Vinyls improvvisamente si interruppero le trattative per acquisire lo stabilimento di Assemini
Il fallimento ha coinvolto parzialmente lo stabilimento di Assemini dove si produce il cloro e si imbottigliava il Vcm, han travolto gli impianti di Marghera, dove le forze politiche venete di concerto con organizzazioni sindacali, istituzioni e associazioni di categoria sono riuscite a salvare quasi tutti i posti di lavoro grazie a un accordo di programma sulle bonifiche industriali.
Il fallimento non è stato ancora spiegabile dal punto di vista industriale ed economico.
Il segretario della Uiltec-Uil Giovanni Tavera ha affermato che “Questa è stata una vertenza particolare una vertenza nel corso della quale i lavoratori si sono sostituiti alla classe politica spiegando le ragioni per le quali bisognava mantenere in vita il ciclo del cloro. E invece è stata chiusa una realtà produttiva importante con il risultato che siamo costretti ad acquistare il Pvc da altri paesi”.

La vertenza ha segnato una strada nuova, producendo la nascita di nuovi simboli della lotta operaia, come la Torre Aragonese diventata anche un museo della lunga vertenza, o come l’Isola dei Cassintegrati, ha precisato Pietro Marongiu, il “tiranno” dell’Isola che non ha avuto alcun timore a confrontarsi pubblicamente con ministri, sottosegretari e presidenti della Regione.

La vertenza ha avuto come seguito una fiaccolata organizzata dall’arcivescovo di Sassari padre Paolo Atzei che non ha esitato di mettersi alla guida della fiaccolata, della quale si sono occupati duemila persone.
Il rapporto di lavoro si concluderà il 7 luglio ma la vicenda è molto sentita. Sono poco più di tre mesi durante le quali si cercherà di chiedere altri sei mesi di proroga della cassa integrazione prima di passare alla mobilità, cioè al licenziamento degli 88 fra tecnici e operai rimasti in Vinyls.


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