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Crisi impresa, come rottamare le liti con il fisco


Nuovi passi in avanti per ridurre il carico fiscale nei confronti delle imprese e aiutarle a uscire dalle situazioni più difficili. Come preannunciato non troppi giorni fa dal viceministro dell’economia, Luigi Casero, intervenuto a Roma all’inaugurazione dell’anno giudiziario tributario 2017, infatti, dopo le cartelle di Equitalia potrebbero arrivare a “rottamazione” anche le liti con il fisco. Una mossa utile per poter ridurre le quasi 470 mila pratiche pendenti tra le Commissioni tributarie provinciali e le Commissioni tributarie regionali alla fine del 2016 (-12% rispetto al 2015) e, contemporaneamente, fornire alle imprese una mano di ulteriore aiuto.

Mediazione obbligatoria

Peraltro, nell’identica direzione sopra espressa va inteso l’annuncio di un prossimo ampliamento della mediazione, che oggi è obbligatoria per le cause di importo fino a 20 mila euro e che rappresenta pertanto la soglia del valore entro cui il contribuente deve presentare reclamo all’ente che ha emesso l’atto, prima di rivolgersi al giudice. Stando alle dichiarazioni del viceministro, presto l’asticella potrebbe salire a quota 50 mila euro.

Rottamazione liti tributarie

Come risulta essere facilmente intuibile, la notizia più ghiotta è comunque quella relativa alla rottamazione delle liti tributarie. “Per l’abbattimento dell’arretrato stiamo pensando alla definizione delle liti pendenti sulla base dei principi della rottamazione delle cartelle esattoriali” – ha dichiarato infatti Casero – “con riferimento a tutti i gradi di giudizio”.

Rammentiamo in tal senso che l’ultima finestra messa a disposizione dei contribuenti per chiudere in via agevolata i contenziosi con l’Erario è stata offerta dal dl n. 98/2011: in tale caso rientravano nella sanatoria tutti i fascicoli di valore non superiore a 20 mila euro, aperti alla data del 1° maggio 2011 (ma poi il termine era stato prorogato al 31 dicembre 2011): l’estinzione della causa poteva avvenire solamente con il pagamento di una percentuale della somma in contestazione, che era calcolata sulla base dello stato del giudizio. All’epoca, furono oltre 130 mila le domande avanzate, consentendo alle casse pubbliche di incassare 173 milioni di euro.

Agenzia delle Entrate in attesa

Dinanzi a un simile annuncio l’Agenzia delle Entrate rimane in attesa di novità, con il direttore Rossella Orlandi che si è limitata a ribadire come la rottamazione delle liti tributarie pendenti “sia una scelta puramente governativa e politica, noi facciamo quello che il ministro ci dirà di fare”.

E di fatti, il viceministro Casero ha poi aggiunto in tal merito che “il governo ha avviato lo studio di misure per sciogliere i nodi fondamentali della giustizia tributaria” sottolineando poi “la mole spropositata del contenzioso tributario che impone l’adozione di provvedimenti realmente efficaci”. Tra tali provvedimenti definiti “realmente efficaci” anche l’intervento ordinamentale che porterebbe a prevedere per legge una composizione dei collegi di Ctp e Ctr con due magistrati togati e uno laico, o ancora “il problema della dipendenza dal Mef delle commissioni tributarie”.

Vedremo dunque, nel corso delle prossime settimane, quali saranno le principali novità apportate dal legislatore su un tema che potrebbe riguardare decine di migliaia di imprenditori in tutta Italia.


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