Il Coronavirus rischia di mietere vittime eccellenti anche nel mondo dello spettacolo. La cancellazione degli show imposta dall'epidemia Covid-19 potrebbe, infatti, rivelarsi un colpo mortale per lo storico Cirque du Soleil. Fondata nel 1984 dall'ex-mangiatore di fuoco Guy Laliberté a Montréal (Canada), la compagnia è divenuta negli anni un colosso dell'intrattenimento con poco meno di 5000 dipendenti che animano 14 spettacoli in tournée con tendoni in tutto il mondo e altri 10 spettacoli stabili. Già alle prese con difficoltà finanziarie, la proprietà del Cirque, ossia la società di produzione canadese Big Top (partecipata da TPG Capital e dalla Caisse de dépôt et placement du Québec), ha dovuto fermare gli spettacoli, annullarli e licenziare quasi tutto il personale. Ora, come riporta Reuters, Big Top potrebbe presentare istanza di fallimento. Secondo Moody's la società si reggerebbe a fatica su importanti linee di credito, per circa 130 milioni di dollari, ma - come afferma l'agenzia di stampa tedesca, potrebbe essere necessario spendere circa 165 milioni di dollari quest’anno per rimborsi di biglietti e simili. Il bilancio del Cirque è peraltro appesantito da un debito di 950 milioni di dollari, pari a 7,3 volte l’ebitda del 2019, originato dal buyout del 2015 da parte di TPG Capital, che controlla il 55% del capitale, al fianco della Caisse de dépôt et placement du Québec, che aveva raddoppiato la sua partecipazione al 20% giusto il mese scorso.