Contrariamente a quanto si possa superficialmente ritenere, lo stato di insolvenza determinante la dichiarazione di fallimento non coincide con la mera individuazione della cessazione dei pagamenti nei confronti dei creditori. Lo stato di insolvenza è invece un concetto piuttosto aperto, da calarsi nella concreta fattispecie, e nei confronti del quale andranno effettuati specifici approfondimenti nei termini della sua manifestazione, dei fatti che potrebbero supportare l'accertamento dell'insolvenza, della dimostrazione dell'imprenditore di non poter più soddisfare le proprie obbligazioni, in via regolare. Cerchiamo di comprendere, elemento per elemento, come poter dunque accertare lo stato di insolvenza.
La manifestazione dello stato di insolvenza
In primo luogo, può esser utile ricordare come ai fini della dichiarazione di fallimento lo stato di insolvenza deve essere "manifesto". Dunque, non è possibile considerare il fenomeno dell'insolvenza "potenziale" (ad esempio, in virtù di voci e di indiscrezioni che ritengono probabile il mancato pagamento di una fattura di prossima scadenza). Pertanto, agli occhi del legislatore l'insolvenza deve essere "manifesta" e, dunque, "emersa" nella sua pienezza, pur considerando comunque rilevante la possibilità di intervenire con tempestività, considerato altresì che i migliori risultati per la tutela dell'interesse dei creditori possono essere ottenuti proprio in virtù di una pronta diagnosi dello stato di insolvenza, e di un conseguente intervento.
Inadempimenti e altri fatti esteriori
Per quanto attiene le manifestazioni dello stato di insolvenza, la più tipica è certamente quella dell'inadempimento, ovvero il mancato adempimento di un'obbligazione, in via regolare. Tuttavia, l'insolvenza può anche manifestarsi con altri fatti esteriori, che possono configurarsi come sintomi dell'insolvenza in maniera non dissimile al mancato adempimento. Ad esempio, possono essere sintomi dell'insolvenza la fuga, l'irreperibilità o la latitanza dell'imprenditore, la chiusura dei locali dell'impresa, il trafugamento, la sostituzione o la diminuzione fraudolenta dell'attivo da parte dell'imprenditore, la vendita in blocco dei beni, la presenza di uno sfratto per morosità, e così via.
La regolarità delle "difficoltà"
Infine, si tenga conto che di norma non è sufficiente un unico segnale, per poter accertare lo stato di insolvenza. In altri termini, per poter accertare lo stato di insolvenza è necessario che gli inadempimenti siano regolari, e non siano pertanto riconducibili a un'unica fattispecie concreta. Anche in questo caso, il tutto dovrà essere osservato in maniera puntuale rispetto al singolo caso di cui si parla: ignorare i sintomi di uno stato di insolvenza in via tempestiva potrebbe infatti condurre a un peggioramento ulteriore della situazione e, di conseguenza, condurre a una minore protezione in favore dei creditori. Nel corso dei prossimi approfondimenti cercheremo di tornare più diffusamente su ogni singola determinante dello stato di insolvenza. Per il momento, può essere però utile cercare di fissare i termini sopra individuati, con particolare riferimento alla natura degli inadempienti e degli altri fatti esteriori che possono individuare l'insolvenza dell'imprenditore, e alla necessità di dover declinare il tutto nella puntuale fattispecie, considerando che ogni procedura fallimento, o potenziale tale, necessità di una verifica attenta e univoca.