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Borsalino: sul concordato il giudice deciderà il 14 dicembre


Presentato il secondo piano dopo quanto deciso a fine 2016. L'azienda è sana e ha 130 dipendenti, i lavoratori chiedono un incontro alla dirigenza

La decisione del giudice del tribunale di Alessandria riguardo alla Borsalino arriverà solo tra un mese. “Massimo riserbo sui dettagli", ha spiegato Claudio Cavallaretto della Femca Cisl a Radio Gold, emittente locale della città piementose. Il giudice deciderà il 14 dicembre sull'ammissione del concordato della storica azienda di cappelli. L'azienda ha comunicato la nuova data in un incontro con i sindacati nel pomeriggio di oggi, subito dopo l'udienza in cui è stato presentato il nuovo concordato preventivo per la ditta piementose che funziona ma che paga le scelte di precedente gestioni.

La situazione dei lavoratori

Questo quanto scritto qualche giorno fa dai sindacati (Filctem Cgil - Femca Cisl e Uiltec Uil): “Il rispetto delle regole che rivendichiamo non può in alcun caso risultare nocivo alla prospettiva dei lavoratori. Sono ormai due anni che quest’azienda è attraversata da vicende di carattere giudiziale che fanno da sfondo alla quotidianità della vita lavorativa delle maestranze che a fatica riescono a contenere la preoccupazione sul loro futuro. Attività che non si è mai fermata e che continua a dimostrazione che questa, a differenza di altre, è un’azienda che avrebbe tutte le condizioni di efficienza, marginalità di profitto e di richiesta di mercato per garantirne la continuità”.

Sono 130 al momento i lavoratori di uno dei marchi iconici dello stile made in Italy. L’attività non si è mai fermata e per questo la vicenda giudiziaria - burocratica che la sta toccando è una sorta di paradosso. Dopo due anni difficili, non si è ancora giunti alla definizione di un percorso positivo di crescita, nonostante - sottolineano i sindacati “apparentemente la volontà di tutti i soggetti, istituzionali e non, portano fuori dal guado”.

Le tappe della vicenda fino ad oggi

Un inatteso stop al percorso era arrivato alla fine del settembre scorso quando la società ha presentato una nuova ammissione alla procedura di concordato in continuità dopo quella del maggio 2015. Alla fine di quell’anno i tre commissari hanno affittato il ramo d’azienda a Haeres Equita, società di Philippe Camperio che la gestisce attualmente.

Nel marzo del 2016 la Borsalino è stata ammessa alla prima procedura di concordato. Primo colpo di scena però alla fine del 2016, quando il giudice delegato ha revocato il tutto. La società - scriveva - “è tornata in bonis” quindi sarebbe stato possibile presentare un nuovo piano, data l’assenza di istanze di fallimento.

Si è quindi ricominciato da capo. In mezzo, un aumento di capitale da nove milioni di euro per garantire il pagamento ai creditori. Ora la Borsalino, che ha 160 anni di storia, si presenta alla vigilia del suo appuntamento più importante. Dopo l’ok del giudice servirà quello dell’assemblea dei creditori. In caso di bocciatura l’esito sarebbe il fallimento. Di un’azienda, di fatto, sana.


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