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Banche, salvataggi e bail in: guida in 9 punti per capirci qualcosa


Il salvataggio delle Banche Venete

 
In questi ultimi giorni i titoli dei giornali sono (di nuovo) dedicati al salvataggio di diversi istituti bancari. E' il tema economico caldo del momento. Proviamo a capire qualcosa di più su quanto sta succedendo. Ieri il governo ha varato il decreto per mettere a sicuro due banche Venete.
 
 
 
 

1. Gli Istituti coinvolti

Al centro delle manovre del governo due istituti di credito: Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Lo schema per l'operazione è questo: saranno messe in liquidazione e si nominerà un commissario straordinario. 
 

2. Il decreto

Alcuni asset - gli sportelli attivi - saranno venduti a Intesa Sanpaolo (alla cifra simbolica di un euro) mentre nei due istituti in liquidazione rimarranno i crediti deteriorati che saranno pagati dallo Stato. La manovra vale 5,2 miliardi di euro.
 

3. Il problema europeo

L'operazione non è indolore. Al di là dell'ovvio problema politico se ne staglia un altro, più serio: quello europeo. La Germania non vuole aiuti di Stato alle banche da parte degli stati membri. I tedeschi sottolineano che di fronte alla crisi delle banche è prima di tutto il contribuente ad essere salvaguardato. Chiede quindi un intervento pubblico limitato al massimo.
 

4. Le regole europee

Nel 2016 sono entrate in vigore le nuove regole dettate dall'Ue che prevedono in caso di crisi il "bail in". Si tratta di una manovra che prevede il salvataggio della banca dall'interno. A pagare quindi sarebbero azionisti, obbligazionisti e correntisti (se hanno depositi superiori ai 100mila euro). 
 

5. Il problema italiano

L'Italia è il paese europeo che ha più titoli di debito in mano alle famiglie. Con oltre 150 miliardi di euro gli italiani sono i più esposti in europa ai rischi del bail in. In Germania questa cifra si ferma a 50 miliardi mentre il totale europeo è di 280 miliardi. 
 

6. Lo slalom tra le regole

Il governo ha utilizzato una comunicazione Ue risalente al 2013 che permette di applicare le regole nazionali per la liquidazione di una banca. In questo modo sarà la fiscalità generale a farsi carico dei crediti deteriorati. Dal punto di vista politico, infatti, spaventa di più il rischio di vedere azzerati i risparmi di migliaia di investitori. 
 

7. Correntisti al sicuro

Con questa manovra nessun rischio per i correntisti, anche per chi ha più di centomila euro sul conto. Di fatto, diventeranno clienti di Intesa. Stesso discorso per i mutui: cambia soltanto la banca a cui versare la rata. 
 

8. Azioni azzerate

In sostanza chi aveva acquistato le azioni della Popolare di Vicenza (circa 111mila azionista) e di Veneto Banca (88mila azionisti) aveva già visto azzerarsi il valore del proprio investimento. 
 

9. Obbligazioni

I possessori di obbligazioni "senior" sono tranquilli, il loro investimento viene salvaguardato. Chi ha obbligazioni subordinate rischia: lo strumento potrebbe essere azzerato, si sta discutendo in queste ore se dare parziale copertura per realizzare un piccolo paracadute per questi obbligazionisti. 
 

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