Esecuzioni

Aumentano le esecuzioni immobiliari a Lecce


Gli effetti della crisi sono forti, le famiglie salentine che necessitano di mutui o dei prestiti, sono piegate da una situazione economica difficile e da un lavoro sempre più a basso costo. In questo modo le rate non vengono coperte.

L’anno appena passato è stato terribile per quanto riguarda i pignoramenti immobiliari. Gli ultimi dati raccolti da Adusbef e Federconsumatori, che risalgono al 31 dicembre 2013 fa emergere in modo netto come i decreti di esecuzione siano arrivati a superare quota 4000, andando oltre un 2012 già negativo.

L’aumento è del +10%, e supera la media nazionale, ponendo la provincia di Lecce a ridosso di realtà molto più grandi come Milano, Roma, Torino e Napoli, dove i dati arrivano a 2231. Lecce supera l’altra città pugliese, Bari, le esecuzioni immobiliari sono aumentate del+16%.

Si tratta del bilancio più nero degli ultimi vent’anni. Nel 2001, infatti, le esecuzioni immobiliari erano 579. Pochissimi. La crescita è giunta negli ultimi quattro anni, assieme alla crisi mondiale: a partire dai 958 casi del 2007 si è arrivati alla cifra attuale.

I dati sono stati raccolti dal ministero della Giustizia e rappresentano il lato più evidente di una crisi sempre più aggressiva. La crisi economica, conduce le famiglie italiane a non poter onorare gli impegni, con un mutuo sempre più gravoso che, statistiche alla mano, va oltre il 33 % sul reddito e si traduce, per almeno centinaia di famiglie, in un rischio reale d’insolvenza. I provvedimenti sono destinati a famiglie, aziende del manifatturiero e del commercio e imprese agricole.

La provincia di Lecce è dunque fra le più vessate. Bisognerebbe fare un salto nel passato, a metà degli anni Novanta per registrare numeri allo stesso modo negativi. La situazione è poi migliorata, grazie al calo dei tassi determinato dall’adozione dell’euro, fino all’ultima ondata di crisi. Il crollo delle attività economiche sta colpendo sicuramente le fasce più deboli.

Le richieste di esecuzione da parte delle banche sono aumentate di molto, in presenza di rate e mutui non pagati. I pignoramenti svelano, dunque, a chiare lettere e senza alcun segreto, come sia diminuita la ricchezza del Salento. La chiusura e la crisi di molte aziende hanno distrutto l’economia in maniera drammatica. Gli stipendi non vengono erogati, i salari sono distrutti dalla cassa integrazione, il lavoro autonomo soffre delle molteplici difficoltà: un quadro pesante che spesso ha come conseguenza l’incapacità di pagare il mutuo o di onorare i debiti con i fornitori.


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