Possedere un capo Chanel Haute Couture firmato Karl Lagerfeld è, per molti, un sogno. Per qualcuno, invece, è diventato realtà. Tutto merito della recente asta di Mouna Ayoub, tenutasi al Pavillon Gabriel di Parigi. Questo straordinario evento, infatti, non solo ha catturato l’attenzione di collezionisti e fashion addicted provenienti da tutto il mondo, ma ha segnato un vero e proprio record nell’affascinante settore delle licitazioni. Protagonista indiscusso è stato un cappotto ricamato, icona di eleganza e raffinatezza, che ha raggiunto un primato davvero imbattibile. Ecco cosa ha reso quest’asta un evento senza precedenti:
- cappotto Chanel Haute Couture: artigianato impeccabile e stile senza tempo;
- guiness World Record: l’abito ha conquistato il titolo di più costoso mai venduto a un’asta;
- buona causa: parte del ricavato è donato a Fondation des Femmes;
- virtuale: sulla scia della Fashion Week, non solo ha raccolto i più illustri personaggi del jet set, ma si poteva partecipare gratuitamente anche online. Immergiamoci, dunque, nell’inebriante atmosfera delle aste, ammirando l'intramontabile eleganza di Chanel.
L’abito Chanel di Mouna Ayoub: la storia
Abiti da sera, corsetti, gioielli, scarpe, lustrini e cappotti decorati, l’asta di Mouna Ayoub era costituita da alcuni tra i più prestigiosi pezzi dell’Haute Couture. La star parigina, figura celebre del settore immobiliare mondiale e, in particolare, di quello americano, è, difatti, una nota collezionista di abiti chic. Complici un marito poco presente e una cultura troppo limitante, ha sfogato parte del suo patrimonio nell’acquisto di sontuosi vestiti, quasi mai indossati e meticolosamente conservati. La sua collezione consta di oltre 2500 capi dei più famosi stilisti, tra cui proprio Chanel, regina indiscussa della moda contemporanea. Fondato nel 1909 da Gabrielle Coco Chanel, il marchio ha ridefinito per sempre il concetto di eleganza, rivoluzionando il mondo del costume con design iconici, innovativi e decisamente intramontabili. Proprio della maison francese l’asta ha ospitato ben 250 abiti. Questi, acquistati tra gli anni Novanta e Duemila, presentano tutti la firma prestigiosa di Karl Lagerfeld. Scomparso recentemente, lo stilista, grazie alla sua visione straordinaria e a disegni rivoluzionari, ha plasmato in modo eccellente la casa di moda, reincarnando perfettamente lo stile di Coco. Ogni sua creazione è stata un'ode alla femminilità e all’eleganza, con dettagli raffinati e moderni, rendendo l’abito unico e inconfondibile. Consolidando il prestigio di Chanel, questi capi rimangono un vero e proprio simbolo di stile senza tempo. Tra tutti, però, l’attenzione è ricaduta su un cappotto da sera adornato con pregiati dettagli, emblema degli anni d’oro dello stilista tedesco. L’abito, infatti, proviene dalla collezione Autunno-Inverno Haute Couture di Chanel 1996-1997, periodo chiave della storia della moda. Il cappotto vintage è, di fatto, nuovo. Mouna Ayoub, poco prima dell’asta, ha dichiarato di averlo indossato solamente una volta: in occasione della serata di gala alla Scala di Milano.
Le caratteristiche uniche del capospalla Chanel-Lagerfeld
L’accattivante cappotto da sera, portante l'inconfondibile firma di Karl Lagerfeld per Chanel, possiede una decorazione elegante e raffinata, che testimonia tutta la maestria artigianale della maison. I dettagli, in particolare, sono a opera di Lesage, rinomato collaboratore parigino dei più importanti atelier, famoso per il suo straordinario talento nel ricamo a mano. L'alta qualità del suo lavoro voleva replicare l'intricato fascino dei paraventi laccati Coromandel, tanto amati da Gabrielle, fondatrice dell'iconica casa di moda. Questi rappresentano vere e proprie opere d'arte decorative, originarie della Cina e generalmente associate alla dinastia Ming e Qing. Per completare l’opera di ricamo, raffigurante paesaggi, case rurali e anatre, sono state necessarie oltre 800 ore. Dalla silhouette ineccepibile e una lunghezza al polpaccio, ogni ricamo è posto su un fondo di organza Hurel e paillettes nere, parzialmente foderato in raso del medesimo colore. Sul petto, per chiudere l’abito, vi sono tredici bottoni lussuosi Desrues. Questi sono caratterizzati da un bordo di catena dorata e una perla centrale. La realizzazione di tale parte del cappotto ha richiesto oltre 135 ore di lavorazione.
L’abito Chanel di Mouna Ayoub: l’asta da record
Un'asta non è solo una fredda transazione finanziaria, ma un autentico rituale che coinvolge appassionati ed esperti alla ricerca di arte e bellezza. Questo evento da record è stato meticolosamente orchestrato da Maurice Auction, iconica casa d’aste parigina, e dall’esperta di moda britannica, Kerry Taylor. Entrambi i protagonisti, assieme naturalmente a Mouna Ayoub, hanno selezionato dal guardaroba della star solo pezzi unici, ognuno portatore di una storia e di un'estetica straordinarie. Tra queste vere e proprie opere d'arte tessili e monili che riflettono l'apice della maestria artigianale, vi è il cappotto di Coromandel. La base d’asta per il capospalla era stimata a 150.000 - 200.000 €. Questa, una volta aperta, ha cominciato a salire vertiginosamente, raggiungendo livelli record e superando le aspettative, intenditori compresi. Alla fine delle offerte, l'oggetto ha trovato una nuova collocazione, scrivendo una pagina nella storia. Il pezzo è stato battuto per 312.000 €. Tra gli altri articoli che si sono rivelati essere altrettanto iconici vi è un tubino nero ornato da catene dorate, dal valore di 75.000 €, e un'aurea cintura in pelle della collezione Autunno-Inverno 1991, che ha fruttato ben 16.900 €. In totale, le vendite dei 250 capi Haute Couture Chanel hanno fatto guadagnare all’imprenditrice circa 1,5 milioni di €. Elemento di grande importanza dell’evento si è rivelato essere sì la gratuità con cui tutto il pubblico poteva partecipare, ma anche, e soprattutto, la possibilità di accaparrarsi tali abiti comodamente da casa. Si trattava, infatti, di una asta che prevedeva anche la modalità online e, dunque, con un richiamo internazionale. Oltre il 75% degli abiti presenti all'evento sono stati comperati proprio da acquirenti non presenti fisicamente al Pavillon Gabriel. Da ciò se ne evince il fascino eterno della maison francese.
Impatto dell’abito su mercato e cultura
L’impatto di tale abito sul mercato mondiale è dipeso, come nella maggior parte dei casi, da diversi fattori. Il clamoroso successo dell'asta non è, infatti, solo simbolo del fascino intramontabile delle collezioni Chanel, ma anche del suo ampio valore collezionistico. Tale evento non si è rivelato essere un’importante opportunità per i soli appassionati dell’alta moda. Gli abiti indossati in avvenimenti memorabili o fotografati in occasioni speciali, come l’apertura della Scala di Milano, possono diventare oggetti ambiti per i collezionisti che mirano a possedere veri e propri pezzi di storia. Il fine principale dell’imprenditrice immobiliare era proprio quello di condividere con altri parte della sua amata collezione, facendo in modo che tali capi potessero essere apprezzati da un pubblico più ampio, imprimendo ulteriormente l’importanza dell’eredità Lagerfeld nel costume moderno. Naturalmente, a influenzare tale mercato, sono pure le condizioni dell’oggetto. In questo caso, ogni capo era nuovo o indossato solamente due volte. Tale approccio, dunque, è più dedito al collezionismo che alla natura in sé per sé della moda. Rarità ed esclusività ne hanno poi alzato ulteriormente il valore. Anche l’esposizione mediatica può influire positivamente sul prezzo, poiché andrà ad aumentare l’appeal dell’abito. Ne è un esempio il tubino nero con catene che, seppur non abbia battuto nessun primato, ha comunque ottenuto un valore estremamente elevato. Indossato all’epoca da Christy Turlington, è recentemente stato rilanciato da Lily Rose Depp, figlia di Johnny Depp e Vanessa Paradise, faceva parte della collezione di Karl Lagerfeld Primavera-Estate 1992. A incrementare l’impatto culturale del capo d’abbigliamento è poi l’indissolubile eventuale legame con eventi di risonanza sociale. In particolare, parte del ricavato dell’asta e, dunque, del famoso cappotto, saranno devoluti a Fondation des Femmes. Questa fondazione francese, come suggerisce il nome, lavora per promuovere i diritti delle donne, combattendo violenze e discriminazioni legate al sesso. Tali fondi, pertanto, andranno a sostenere progetti e iniziative a tutela del genere femminile nell’ambito del lavoro, dell’istruzione, della salute e dell’emancipazione.
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