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Record per il "Vecchio Pazzo" di Hokusai


La settimana dell'arte asiatica è sempre un momento ricco di spunti interessanti e opere che entrano di diritto nella storia, con una figura che ogni anno si conferma protagonista incontrastata di questa kermesse. Come accaduto esattamente 12 mesi fa, gli ammiratori di Katsushika Hokusai hanno potuto osservare un'altra delle sue meraviglie da Christie's a New York, stabilendo un nuovo ma non inaspettato record di marzo. Il Vecchio Pazzo, come viene affettuosamente definito l'artista, ha ristabilito il suo primato da record, questa volta ponendo in primo piano il Monte Fuji e la sua bellezza senza tempo.

L'asta record dello scorso 19 marzo a New York: un nuovo trionfo per Katsushika Hokusai e delle sue opere sul Monte Fuji

Katsushika Hokusai è un incisore e pittore giapponese attivo fino al 1849, che ha saputo regalare opere l'arte conosciute in tutto il mondo, come ad esempio la celebre onda riproposta in moltissime stampe e riproduzioni in giro per il mondo. Lo scorso 19 marzo, nella prestigiosa sede di Chriestie's di New York, è stata battuta all'asta la celebre serie Trentasei vedute del Monte Fuji, per una cifra di 3.559.000 dollari. Nonostante l'importo sia molto alto e l'autore abbia fatto registrare ancora una volta un record, la casa d'aste aveva in realtà previsto un simile esborso di denaro da parte di un estimatore, facendo una valutazione preventiva dai 3 ai 5 milioni di dollari. Ben diversa era stata la situazione del 21 marzo 2023, con la vendita dell'opera Under the wall of the Great Wave off Kanagawa a 2.760.000 dollari, con un aumento incredibile rispetto alla stima di soli 500.000 dollari. In ogni caso, Katsushika Hokusai si è confermato il vero protagonista della settimana dell'arte asiatica, conquistando con i suoi disegni delicati della natura, resa nella sua forza dirompente ma con una grazia che appartiene solo al filone nipponico. Per capire le origini del successo, è possibile tornare ancora indietro al 2021, quando un'altra delle sue onde ha raggiunto la cifra di aggiudicazione di 1,59 milioni di dollari, partendo da 200-500.000 dollari di previsione. Quella che stiamo descrivendo è quindi una parabola ascendente di un artista che ha subito una forte rivalutazione nel tempo, di pari passo con l'apertura dell'occidente nei confronti dell'arte asiatica e soprattutto giapponese.

Trentasei vedute del Monte Fuji e non solo alla trionfale serata di Christie's a New York: quali altre opere sono state battute

Lo scorso 19 marzo, per gli appassionati, il richiamo più forte è stato certamente le Trentasei vedute del Monte Fuji che, come testimoniato dalla stessa casa d'aste, non erano più sul mercato dell'arte da circa 20 anni, creando una fortissima attesa ormai da mesi. L'opera ha costituito ben il 55% del guadagno della prima serata dedicata all'arte nipponica con i suoi 3,5 milioni di dollari, ma non è stata l'unica vendita eccellente conclusa durante queste ore di fermento. Alla fine si sono ottenuti in totale 6.662.254 dollari, con un aumento del 112% rispetto alla stima complessiva delle opere presentate. Tra le più apprezzate citiamo anche Sotto il pozzo della Grande Onda al largo di Kanagawa sempre di Hokusai, che ha saputo dare un'altra visione della natura mantenendo il suo stile caratteristico e riconoscibile. Il blu e il bianco sono i focus cromatici del dipinto, che appare moderno e quasi stilizzato per l'epoca storica alla quale appartiene, contenente elementi tipicamente nipponici e giapponesi resi in modo delicato e quasi fiabesco.

Hokusai e la sua storia con Christie's: un connubio lungo anni

Hokusai è uno dei massimi esponenti dell'arte ukiyo-e, dal significato evocativo e suggestivo. Letteralmente significa immagini dal mondo fluttuante ed è proprio questa la sensazione che si evince osservando le sue opere. Queste appaiono come sospese senza tempo o spazio, una resa del mondo contemporaneo lontana dal realismo ma anche dall'astrattismo, secondo una modalità dinamica tanto di moda a Tokyo fino al XIX secolo. Questa modalità, denominata Edo, si basa sulla tecnica della xilografia e consiste in un'incisione a rilievo su una superficie in legno, che dona profondità a un disegno divertente e mai piatto. Le atmosfere che si respirano sono esotiche, ricche di fascino e di dettagli naturali, quasi immerse in un'aria rarefatta. All'epoca di Hokusai erano moltissimi gli oggetti decorativi realizzati con questa tecnica, che era meno costosa e permetteva di dipingere su vari supporti. In questo modo, anche le masse meno abbienti avevano la possibilità di acquistare prodotti raffinati, che inizialmente raffiguravano scene di vita comune e tipici personaggi della società del Sol Levate, come guerrieri, geishe, commercianti, attori e lottatori di sumo. La vera innovazione di Hokusai fu quella di inserire in questo contesto paesaggi e vedute naturali, mantenendo sempre lo stesso spirito dinamico e il modo divertente di vedere il mondo contemporaneo. Nel corso della sua carriera l'artista ha attraversato periodi molto diversi fra loro, guadagnando parecchi pseudonimi come ad esempio Vecchio Pazzo, per la genialità che lo ha accompagnato fino alla vecchiaia. Takaaki Murakami, capo del dipartimento dell'arte coreana e di Christie's, si è dichiarato orgoglioso del rapporto che nel tempo la casa d'aste ha instaurato con il celebre artista, proponendo una serie di sue opere negli anni e riscontrando sempre un'ottima risposta da parte del pubblico, che ha acquistato per cifre record e sembra ripetere di volta in volta lo stesso risultato.

Hokusai nel tempo: evoluzione di un artista precoce e poliedrico

Già a 12 anni Hokusai iniziò ad apprendere l'arte del disegno giapponese, affiancandosi a maestri ukiyo-e e illustrando libri e testi. Come era di moda all'epoca, i personaggi principali erano sempre persone comuni e figure iconiche della società, ma questa idea di contemporaneo divenne ben presto stretta per la mente aperta e visionaria del giovane Hokusai, che nel corso della sua vita artistica ha cambiato parecchi nomi in base allo stile che intendeva seguire, come se si plasmasse diversamente ogni volta. 36 vedute del Monte Fuji è il suo capolavoro per eccellenza, capace di introdurre l'elemento naturale e rappresentarlo in varie condizioni atmosferiche, dando sempre l'idea di un'ambientazione mitica e fantastica, ma rappresentata in chiave moderna. Con la Grande Onda di Kanagawa ha veramente toccato l'apice della sua arte, rappresentando una semplice onda sopra un battello e facendone un'immagine iconica di tutta l'arte asiatica, per l'uso dei colori e della tecnica impiegata. L'autore ha continuato a lavorare incessantemente fino all'età di 89 anni, cambiando spesso veste e influenzando coloro che sono venuti dopo di lui, anche a distanza di decenni e secoli. La sua genialità si evince dal modo di costruire gli scenari, in un periodo giapponese come quello Edo, di pace, prosperità e quindi possibilità creativa e divertimento. La rappresentazione più classica dell'ukiyo-e era quella urbana e del piacere cittadino, ma Hokusai ha deciso di allargare il raggio d'azione e coinvolgere anche quel benessere che deriva dall'osservazione di un paesaggio, nelle sue varie condizioni atmosferiche e angolazioni, come di fatto facevano gli impressionisti francesi con le loro peculiari pennellate. Ciò che si evince è una fusione armoniosa dei colori, che esaltano la spiritualità delle opere, ponendo l'osservatore in forte connessione con l'elemento naturale. La rara bellezza delle immagini non è urlata, ma resa in maniera delicata e quasi commovente, esaltata nella sua grazia tipica del popolo nipponico. Non stupisce quindi che, a distanza di due secoli, siano sempre più in crescita gli estimatori dell'artista e coloro che desiderano ardentemente avere una sua opera nella propria collezione e attendono con ansia l'appuntamento annuale di marzo da parte di una delle case d'aste più famose nel mondo.

Altre opere proposte Asian Week: quali sono stati i quadri di maggiore successo lo scorso marzo?

Non solo Hokusai come protagonista incontrastato dell'Asia Week, ma anche altre opere e altri artisti che si sono presi le luci della ribalta con le loro raffinate opere d'ispirazione nipponica. Solo per citarne alcuni, Untitled di Lee Ufan, risalente al 1985, ha realizzato una cifra di 138.600 dollari, raddoppiando di fatto la previsione della casa d'aste. Su sfondo chiaro, le pennellate nere incutono un senso di rigore e minaccia, anche se non mancano eleganza e fascino tipici del Sol Levante. Ancora, Utagawa Hiroshige con le sue Rane ha guadagnato 16 volte la stima, con un esborso di denaro di 32.760 dollari. Un estimatore ha trovato dinamico e caratteristico il disegno delle rane, rese nel loro movimento e accompagnate da fiori gialli che fungono da cooprotagonisti in primo piano. I colori sono tenui, le linee quasi fumettistiche, il disegno estremamente moderno.

Le aste di Christie's dedicate all'arte nipponica: come si è svolta l'Asian Week

Oltre a una prima serata di grande prestigio, con Hokusai a fare da apripista per la settimana, sono state in totale 8 le aste che Christie's ha organizzato a marzo 2024 per l'arte asiatica. Quattro in presenza e quattro online da remoto, questo è stato il programma che si è succeduto con successo nei giorni scorsi, coinvolgendo appassionati di tutto il mondo e permettendo una partecipazione globale. Tra gli autori coinvolti non mancano grandi personalità del passato e del presente provenienti dall'India, dall'Himamaya e dal sud-est asiatico, oltre che dalla Cina con la sua fiorente arte che abbraccia secoli e secoli di storia.

Chissà il prossimo anno quali meraviglie riserverà la kermesse ai presenti e a coloro che si collegano da remoto, ma siamo certi che Christie's saprà ripetersi nelle cifre record battute durante tutta la settimana.

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