Bancarotta

Rapporto tra evasione fiscale e bancarotta fraudolenta: in cosa consiste?


Chi non paga le tasse potrebbe commettere il reato di evasione fiscale. Ma in che cosa consiste esattamente? E qual è il rapporto tra l'evasione fiscale e la bancarotta fraudolenta? Nel presente articolo troverai informazioni relative ai due reati, nonché le loro principali differenze. In particolare, saranno trattate:

  • prima di tutto, l'evasione fiscale e le sue tipologie;
  • in secondo luogo, la bancarotta fraudolenta, evidenziando anche la principale differenza con l'evasione.

L'evasione fiscale: che cos'è e quali sono le sue basi giuridiche

Con questo termine si intende il comportamento illecito da parte di un cittadino teso a non pagare o a pagare meno tasse in violazione delle norme di legge.

In base alla gravità e all'importo sottratto al Fisco, varia anche il tipo di pena. La legge stessa, infatti, stabilisce alcune soglie, oltre le quali il reato prevede pene molto gravi, arrivando anche alla reclusione per diversi anni. In altri casi invece, quelli meno gravi, chi commette questo reato è chiamato a pagare una multa, decisa dalla legge e dai giudici.

L'evasione fiscale rientra tra i reati tributari. Questo tipo di reato è disciplinato dal D.lgs 74 del 2000, chiamato anche "Nuova disciplina dei reati in materia d'imposte sui redditi e sul valore aggiunto". Ecco quali sono le principali fattispecie, e quindi le tipologie, di reato tributario.

I diversi tipi di evasione fiscale

Esistono diverse tipologie di evasione fiscale. Gli articoli dal 2 al 5 e dall'8 all'11 del D.lgs 74 li disciplinano. In particolare, si parla di dichiarazione:

  • fraudolenta, se chi la compie ha l'intenzione e la consapevolezza di commettere un reato. Per farlo, dichiara in modo falso il proprio reddito inserendo dei dati fittizi. Questa prevede una reclusione da 1 a 6 anni;
  • infedele, se i dati comunicati non sono veritieri, ma non vi è l'intenzione di commettere una frode. Prevede una reclusione da 1 a 3 anni;
  • omessa, se non si presenta per niente la propria dichiarazione dei redditi, oppure dell'IVA. Anche in questo caso la pena può andare da 1 a 3 anni di reclusione.

Infine, ci sono altre categorie, che possono prevedere una reclusione minore. Tra queste ci sono:

  • emissione di fatture false, con una pena che va dai 6 mesi agli 8 anni di reclusione;
  • occultamento o distruzione di documenti contabili, con una pena di reclusione inclusa tra i 6 mesi e i 5 anni;
  • omissione del versamento dell'IVA o di altre ricevute, con una pena che va dai 6 mesi ai 2 anni di reclusione se il debito supera i 250 mila euro di IVA, o i 150 mila euro di ricevute.

L'evasione fiscale in Italia oggi

Recentemente, il Governo italiano si è interessato a questo reato. Infatti, con la Legge di bilancio 2022 sono state introdotte alcune misure specifiche per combatterlo e prevenirlo. In particolare, l'obiettivo è di raggiungere una collaborazione ancora più stretta tra la Guardia di finanza e l'Agenzia delle entrate, che sono i due principali organi preposti al controllo delle tasse. Grazie ai sistemi informatici, potranno controllare con più precisione le dichiarazioni dei redditi dei cittadini e delle imprese. Uno degli strumenti chiave usati dagli organi di Governo è soprattutto la limitazione della circolazione di denaro contante a favore dei pagamenti tracciabili, ad esempio quelli tramite la carta di credito o di debito.

Secondo le stime recenti, l'evasione fiscale ammonta a circa 80 miliardi di euro all'anno in Italia. La cifra però non è riconducibile esclusivamente all'evasione fiscale. Una percentuale, infatti, è dovuta anche al lavoro nero, dunque non regolamentato e senza contratti validi, e all'economia sommersa, ovvero quella proveniente da fonti illecite. La conseguenza principale è che parte del denaro che dovrebbe andare allo Stato non entra nelle casse pubbliche e dunque non può essere destinato ai servizi per i cittadini. Questo significa che molti servizi saranno carenti a causa di meno denaro pubblico.

Che cos'è la bancarotta fraudolenta?

La bancarotta fraudolenta rientra tra i reati fallimentari come tale – differentemente da quanto avviene per l’evasione fiscale – essa può essere compiuta solamente da un soggetto fallibile (mentre l’evasione fiscale, in quanto reato comune, può essere commessa da qualsiasi cittadino, nelle varie forme che sopra sono state introdotte).

In particolare, l'articolo 322 del Codice della Crisi di impresa e dell’insolvenza specifica che se è dichiarato in liquidazione giudiziale è punito con una pena che va dai 3 ai 10 anni di reclusione qualunque imprenditore che abbia:

  • distratto, occultato, dissimulato, distrutto o dissipato una parte o tutti i suoi beni per non pagare i creditori ovvero abbia compiuto tali azioni allo scopo di recare pregiudizio ai creditori, o abbia esposto o riconosciuto passività inesistenti;
  • sottratto, distrutto o falsificato i libri e le scritture contabili (ovvero li abbia tenuti in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari) con l'obiettivo di trarne profitto oppure di creare pregiudizio ai suoi creditori.
  • In base alla gravità del fatto, sono previste anche delle pene accessorie. Alcuni esempi sono l'inabilitazione all'esercizio di un'attività commerciale e l'impossibilità di ricoprire cariche direttive per dieci anni.

Lo stesso articolo, inoltre, prevede la reclusione da 1 a 5 anni per l'imprenditore in liquidazione giudiziale che esegue dei pagamenti oppure simula dei titoli di prelazione per favorire uno dei creditori rispetto agli altri, durante la procedura liquidatoria. La prelazione è la preferenza nel pagamento di un creditore rispetto ad altri, sulla base di specifici titoli,. In alcuni casi previsti dalla legge un creditore può avere la prelazione, e quindi la precedenza, rispetto agli altri in una causa. Nel caso della bancarotta, però, se questo diritto non è previsto dalla legge, l'imprenditore commette un reato ed è punibile.

Qual è la differenza tra l'evasione fiscale e la bancarotta fraudolenta?

La principale differenza tra le due è quindi chi commette il reato. Se, nel caso dell'evasione fiscale, anche un comune cittadino può essere incriminato per questo reato, la bancarotta fraudolenta può essere commessa solo da un imprenditore o da chi ha un'attività imprenditoriale in generale e, quindi, da un soggetto verso il quale può essere aperta una procedura di liquidazione giudiziale.

Possiamo evidenziare, un'ulteriore differenza tra i reati di evasione fiscale e l’elusione fiscale. Nonostante il nome simile che potrebbe trarre in inganno, infatti, quest'ultima in realtà non costituisce propriamente un reato. In questo caso, gli atti commessi dal contribuente sono del tutto leciti, ma mirano a ridurre il suo contributo fiscale nei confronti dello Stato. Quindi, chi commette questa imprudenza cerca di versare meno contributi. L'elusione fiscale è disciplinata dall'art.10-bis della Legge 212 del 2000, lo Statuto dei Contribuenti. Al contrario dell'evasione, l'elusione non è un illecito penale, ma potrebbe prevedere una sanzione amministrativa, cioè una multa, oltre al recupero delle imposte dovute e dei relativi interessi.


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