Asta Giudiziaria

Acquistata all'asta l'ex-discoteca Metropolis


La discoteca Metropolis di Cecina Mare (o Marina di Cecina) potrebbe rinascere a nuova vita dopo essere stata finalmente acquistata all'asta il 29 gennaio 2021. Infatti, la struttura era già stata messa a disposizione degli eventuali compratori, per esempio con l'asta del 5 ottobre 2017 autorizzata dal tribunale di Livorno, ma la struttura era rimasta invenduta. E questa asta era la tredicesima. E ce ne sarebbero state altre. L'odissea dell'ex "supermarket del ballo" è iniziata nel 2009; adesso, dopo undici anni, si spera che si sia conclusa. Ma dovremmo aspettare che le discoteche siano autorizzate a riaprire, dopo la pausa forzata a cui sono state sottoposte a causa del Covid-19 che ha messo in ginocchio le strutture ricettive italiane.

Che cosa c'è dietro le porte dell'ex discoteca Metropolis?

L'imprenditore cecinese Luca Pio, che può già vantare la proprietà e la gestione di un'azienda familiare che annovera stazioni di servizio e rifornimento carburanti (e infatti sui siti dedicati alle aziende italiane come www.misterimprese.it e www.prontoimprese.it, risulta un "Pio Luca e Marco Snc"), non ha solo acquistato i 9.400 metri quadrati che costituiscono l'area dell'ex discoteca Metropolis (e si partiva da una base d'asta di ben 3,5 milioni di euro). Ha anche acquisito un insieme di locali, tra cui tre sale da ballo, un bar e un ristorante, che ha ricoperto il ruolo di meta storica per gli appassionati del divertimento serale, la cosiddetta "movida", che abitano a Livorno e dintorni.

L'ex discoteca Metropolis, situata a due passi dal mar Ligure che bagna anche i territori francesi della Corsica e della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, nonché quelli del Principato di Monaco, è stata per lungo tempo sede di discariche abusive a cielo aperto costellate di rifiuti di ogni tipo, porte e vetri rotti e perfino motorini smantellati. Malgrado le porte d'ingresso siano state chiuse e sigillate, è possibile vedere che ci sono stati dei tentativi di forzatura e rottura. E questo è ancor più grave appunto per una struttura edificata a fianco degli stabilimenti balneari, dei ristoranti e delle strutture ricettive che offrono i loro servizi ai turisti che visitano questa cittadina toscana.

Che cosa è successo dal 2009 al 2016?

La discoteca Metropolis è stata inaugurata nel 2007, ma ha vissuto una vita brevissima; il 6 luglio 2009, Emilio Muzzi, amministratore unico della società Metropolis Spa, dichiarava già che avrebbe promesso di salvare la struttura dal fallimento. Purtroppo, lo stesso Muzzi ha dichiarato fallimento il 7 ottobre dello stesso anno presso il tribunale di Livorno, così come riportato nel "Portale dei creditori". Nello stesso sito, un estratto della sentenza dichiarativa di fallimento depositata il 9 ottobre 2009 è stato messo a disposizione del pubblico il 26 luglio del 2013. Dopo una prima messa all'asta nel 2010, se ne sono tenute altre. Dopo quella del 16 gennaio 2013, la struttura è stata ritirata dal mercato per mancanza di compratori almeno fino al 2016.

Un articolo de "Il Tirreno" datato il 15 ottobre del 2010 riporta la gravità della situazione in cui versava l'ex discoteca Metropolis. Per la precisione, Muzzi aveva sulle spalle circa sei milioni di euro di debiti, il che ha portato alla richiesta di sequestro dei beni di undici imprenditori che hanno contribuito al successo e poi al fallimento della struttura. Il 20 dicembre del 2013, "Il Tirreno" riporta la notizia che l'ex amministratore unico della Metropolis Spa ha patteggiato due anni di reclusione, nell'ambito delle condanne per i crac delle discoteche Astragalo e Barcaccina, mentre il tribunale ha assolto Alessio Tabani e condannato Antonino Samperi a due anni e quattro mesi di reclusione. L'Astragalo e la Barcaccina, al contrario del Metropolis, risultano tuttora in attività.

Che cosa è successo dal 2016 al 2019?

Nell'articolo del 15 marzo 2016 su "Il Tirreno", l'assessore Federico Cartei, dopo essersi messo in contatto col curatore fallimentare Paolo Carotti, ha dichiarato che il prezzo di poco superiore al milione di euro (per la precisione 1,3 milioni di euro; in origine, si parlava appunto di 3,5 milioni) era insufficiente per coprire i debiti che la proprietà aveva accumulato nei confronti dei suoi 120 creditori dal 2009. E i suddetti debiti ammontavano (nel 2016) a 5 milioni e 900mila euro. Il tribunale di Livorno aveva fermato le aste appunto per la risibile base d'asta, e si stava addirittura parlando di demolire l'ex discoteca Metropolis, bonificando l'area sulla quale era stata edificata. Il problema era che anche queste operazioni risultavano dispendiose a livello economico.

L'assessore Cartei, nello stesso articolo, ha inoltre dichiarato che chiunque avesse acquistato l'ex discoteca Metropolis avrebbe dovuto tenere in considerazione la possibilità di apportare degli interventi generali per riqualificare la zona, e non solo i locali. Tuttavia, ha escluso la possibilità di un cambio di destinazione: ergo, niente appartamenti o centri commerciali. Dal 2010, i sindaci e gli assessori sono stati concordi con lui su questo specifico punto. Carotti si è occupato dell'asta del 4 luglio 2016, a cui ne sono succedute una nell'aprile del 2017, una nel giugno del 2017 e la terza il 5 ottobre 2017. Il 13 novembre 2019, "Il Tirreno" riferisce che la struttura è stata messa all'asta a 704.000 euro, ovvero 74 euro per metro quadrato.

Un possibile cambio di destinazione d'uso?

Un articolo dell'edizione livornese de "La Nazione" datata il 26 giugno 2017 riporta la notizia del fallimento dell'asta di cinque giorni prima. Ma riporta altresì la notizia dell'integrazione del Regolamento urbanistico a opera del tribunale di Livorno, effettuata nella primavera del 2016, grazie a una perizia che ha aperto uno spiraglio alle nuove possibilità urbanistiche nell'ambito del turismo. Questa integrazione operata in accordo con l'amministrazione comunale significa che l'ex discoteca Metropolis, dopotutto, può risorgere dalle proprie ceneri sotto un'altra forma, e quindi è possibile che "Metropolis" sarà il nome di una struttura alberghiera o qualcosa di simile, a meno che non gli venga dato un altro nome come a lasciarsi il passato alle spalle in tutto e per tutto.

Che cosa aspettarci dall'ex discoteca Metropolis, adesso?

I progetti di Pio sull'ex "supermarket del ballo" sono tuttora ignoti. Tuttavia, stando a quanto dicono i cittadini cecinesi, c'è la delusione per la possibile (ma non ancora confermata) riconversione dell'edificio, ma c'è anche la speranza per l'altrettanto possibile trasformazione in una struttura alternativa che riqualifichi la zona in cui è stata edificata. Si spera inoltre che le future mosse dell'imprenditore in tal senso diano nuovo lustro a Cecina stessa. I cittadini, infatti, lamentavano da tempo lo stato di incuria in cui l'amministrazione locale ha lasciato l'ex discoteca. E questo stato di incuria ha fatto sì che la struttura sia stata acquistata a prezzi stracciati, mentre le casse locali avrebbero potuto ottenere di più per soddisfare i bisogni primari dei cittadini.


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