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All’asta la fotocamera Leica impacchettata da Christo


Se si frequentano spesso le aste, capita ormai sempre più di spesso di sentire parlare di interi lotti dedicati alle fotocamere, con pezzi unici che possono raggiungere prezzi elevati di diverse migliaia di euro. La situazione che si prospetta per il prossimo ottobre fa immaginare un incasso record, in quanto si parla di una macchinetta fotografica Leica, donata da Christo e sua moglie al fotografo Volz, che ha una valutazione di ben 40.000 euro, ma si pensa possa raggiungere i 100.000 euro dopo poco dall'inizio dell'asta. Entriamo più nel dettaglio di questo pezzo unico, destinato a essere ricordato di diritto nel mondo delle aste di apparecchi per fotografia, in quanto eguagliarlo nel tempo sarà davvero un'impresa complessa.

Cosa ha di così particolare la Leica che andrà all'asta il prossimo ottobre?

Come giustificare un prezzo di ben 100.000 euro per una macchina fotografica? Parliamo certamente di un pezzo unico, un piccolo capolavoro di ingegneristica, ma certo questo non può giustificare una quotazione così elevata per un singolo apparecchio. A fare la differenza è proprio ciò che non ti aspetti: l'involucro in plastica trasparente che avvolge in modo magistrale la macchinetta fotografica, non per il materiale usato o per la tecnica impiegata, ma per le mani che si sono occupate a compiere questa operazione. Siamo infatti davanti a un vero e proprio ricordo caro, in quanto Christo e Jaunne Claude sono gli autori dell'impacchettamento, in scala più piccola rispetto alle solite opere itineranti poste all'attenzione del pubblico. Chi non ricorda infatti l'impacchettamento dell'Arco di Trionfo a Parigi, quello del Reichstag della capitale tedesca oppure la splendida passerella, che ha reso ancora più magico il panorama del Lago di Iseo nel 2016, rimanendo nella memoria collettiva. Con il suo The Floating Piers Christo si è fatto ancora più conoscere su scala internazionale, insieme alla sua aiutante e compagna Jeanne Claude, con la quale ha ideato progetti stupefacenti ma anche piccoli incartamenti con speciale significato. Venendo alla macchina fotografica oggetto di tanta attenzione, parliamo di una Leica M4, donata al fotografo Volz per il suo compleanno nel 1994 proprio dai due coniugi artisti. Non parliamo di un fotografo qualsiasi, ma di un professionista e un amico che ha seguito la coppia in giro per il mondo nel corso di tutta la loro vita, usando una macchinetta simile per circa 50 anni e ricevendone un modello speciale come segno di gratitudine e di festeggiamento. La trasparenza dell'impacchettamento non è solo una caratteristica delle opere della coppia, in piccolo e in grande, ma anche un modo intelligente per vedere l'interno della confezione e osservare la conformazione di questo prodigio tecnologico risalente ormai a 30 anni fa. Non è un caso, infatti, che l'asta sia stata indetta proprio nel 2024, per celebrare un modello dalla lente Summicron da 35 mm, ideale per ogni genere di scatto e capace di cogliere al meglio sia il panorama sia il dettaglio più vicino. A colpire gli amanti dell'estetica unita alla tecnologia è la scocca dai colori singolari, un connubio di rosso e blu che rende ancora più speciale l'apparecchio, dandole un aspetto vagamente pop, in linea con i primi anni '90. Il motivo di questa scelta cromatica è piuttosto particolare e costituisce un aneddoto davvero interessante, che dona ancora più valore all'oggetto al momento della sua battuta all'asta. Volz, che si trovava spesso a scattare in quartieri poco raccomandabili di New York, aveva pensato che un modello così particolare desse in realtà meno nell'occhio di uno tradizionale di colore sciuro, apparendo quasi come un oggetto economico e non come un apparecchio di quel valore. Invece di dare l'idea di una macchina di prezzo inferiore rispetto a una nera e argento, questo apparecchio si accinge a diventare uno dei più pagati della storia della fotografia, non più per le sue prestazioni ma per la storia e la suggestione che porta con sè. Si pensa quindi che, durante la prossima asta di ottobre, si raggiungerà un importo alto superiore a quelli del passato, perché si tratta di un apparecchio dal valore elevato e dal forte impatto emotivo su ogni collezione di livello.

Chi è Christo e perché la macchinetta fotografica che ha incartato ha questo valore

Se non si conosce a fondo la storia di Christo e della sua compagna, forse non si riesce a comprendere a pieno come mai la macchinetta donata al suo amico nel 1994 acquista questo valore elevato. Quando nel 2020 l'artista avrebbe dato vita alla sua opera suprema, incartando per ben 16 giorni l'Arco di Trionfo a Parigi, uno dei monumenti più celebri del capoluogo francese, in realtà è solo dell'apoteosi di una carriera durata 60 anni. L'antefatto è molto commovente, in quanto l'idea è balenata all'artista già nel 1971, quando iniziò a condividere l'appartamento con l'amata moglie Jeanne Claude, piccolo ma dalla vista privilegiata sul noto arco. Purtroppo la donna non ha potuto vedere la realizzazione del progetto, essendo morta nel 2009, ma da quella data in poi la carriera artistica di Christo è stata votata alla celebrazione della memoria della moglie. Partiamo però dall'inizio, quando nel 1935 l'artista nasce in Bulgaria il piccolo Christo, figlio di un tessitore. Nel 1956 l'artista l'artista si sposta con la sua famiglia in Europa, precisamente a Praga, ma l'anno seguente fu costretto a fuggire per allontanarsi dal regime comunista. Nel 1958 si stabilì quindi a Parigi, dove avviene il cruciale incontro con sua moglie, che diede vita al connubio artistico duranto molti anni. Insieme a lei avviarono il progetto di avvolgere e inscatolare oggetti, prima dei semplici barili presso il porto di Colonia, poi agendo più su larga scala. Questa fu la prima volta in cui i due artisti modificarono momentaneamente il paesaggio urbano, coprendo degli oggetti pubblici con drappi e teli, seguita poi dal muro realizzato in Rue Visconti, anche questo fittizio e solo illusorio, a modificare l'ambiente con la propria idea unica di arte. Metaforicamente era stata creata una cortina di ferro, come quella che nella storia già era stata innalzata, che trasformava una via di passaggio e scorrimento in un vicolo cieco, modificando nettamente la prospettiva delle persone. Il richiamo è nettamente al muro di Berlino, città scelta per un altro grande progetto portato a termine dai geniali coniugi, quando ad essere incartato sarà il Reichstag della capitale nel 1995. Si tratta di un'azione di forte impatto sociale, immortalata proprio dall'amico e fotografo Volz, destinatario del regalo, testimone di momenti artistici importanti per la contemporaneità. Avvolgendo con plastica trasparente e drappi statue e monumenti, Christo ha voluto mostrare come ogni aspetto della realtà abbia diverse vesti, talvolta celandosi dietro coperture e talvolta svelandosi al mondo. Si trattava di un progetti lunghi e laboriosi, che hanno richiesto anni di progettazione, concessioni e permessi da parte delle autorità competenti. Per quanto riguarda i finanziamenti, questi erano del tutto personali e l'autosufficienza era alla base dell'arte di Christo e di sua moglie. Ogni opera nasceva quindi da bozzetti revisionati in anni e anni di studi, non si esaurisce nella semplice esibizione ma nasce, cresce e prosegue nella memoria delle persone, come una creatura che ha compiuto la sua missione e permane nella memoria collettiva. Tuttavia Christo non ha mai negato una vena capitalistica che pervade il suo operato, realizzando un marchio che è rimasto attivo anche dopo la morte di Jeanne Claude, che negli anni lui ha difeso da coloro che la definivano una figura marginale, di secondo piano. In realtà la donna si è sempre occupata molto della parte amministrativa e burocratica, che in progetti di questo genere riveste un ruolo essenziale. Le opere dei due artisti erano pensate per le persone comuni, in quanto dal momento della loro apertura hanno avuto solitamente una durata di due settimana, veicolando gioia e piacere. Non esisteva un significato univoco dietro di essere, ma il messaggio era aperto e interpretabile, così che ognuno potesse trovare l'interpretazione che maggiormente lo rappresentava a seconda della propria sensibilità. Cosa si vorrà vedere quindi in questa macchina fotografica incartata il prossimo ottobre? Colui che si aggiudicherà l'oggetto avrà tra le mani il cimelio di una storia di grande amicizia e collaborazione, ma potrà anche interpretare il packaging come preferisce, in base alla sua sensibilità. Sicuramente parliamo di un'opera diversa dalle grandi installazioni dei due coniugi, anche perché viene meno la natura temporanea e nomade che pervade le grandi opere, ideate e realizzate in anni e anni e poi smantellate nel giro di pochi giorni, dopo aver lasciato stupiti gli appassionati accorsi a vedere l'ultima opera del genio.

I dettagli che rendono speciale questa macchina fotografica Leica M4

Se parlassimo di una semplice Leica M4 del 1994 la base d'asta sarebbe elevata ma certamente non si raggiungerebbero questi importi. A rendere davvero unico e speciale questo modello è la mano dell'artista, uno dei più controversi e celebrati della nostra epoca, capace di creare installazioni che generano dibattito e delle quali poi è impossibile non parlare. In questo caso, è iconico l'incartamento in plastica trasparente, ancora nella sua versione originale con spago annesso, compreso l'adesivo che sigilla il pacco ma permette lo stesso di vederne l'interno. Ai collezionisti interessati al pezzo non potrà certamente sfuggire la dedica custodita all'interno, molto sentita: Per Wolfang, 17 gennaio 1994. Quella che può sembrare una semplice data attribuisce con sicurezza il pezzo a un determinato periodo storico, abbassando il rischio che possa trattarsi di un falso e dando un'ulteriore nota alla storia della macchinetta fotografica donata all'amico di una vita.

L'asta prevista per ottobre: quali sono le attese?

L'asta della macchinetta incartata da Christo è prevista per il prossimo ottobre e già si candida ad essere uno degli eventi più attesi dell'autunno per quanto riguarda la vendita di accessori per fotografia. Bisogna avere un po' di pazienza e attendere la fine dell'estate per avere notizie più certe sulla data e l'ora dell'appuntamento, così da essere pronti all'appuntamento per portarsi a casa un apparecchio incredibile e un ricordo che racconta un rapporto di mezzo secolo tra un grande artista contemporaneo, Christo, e il suo fotografo di fiducia e amico.

Image by wired.it


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